Pulire il cielo con un mocio.
Entro a Villa Manzi che è tardo pomeriggio. Municipale e Questura si sono appena ritirati augurando buon proseguimento. Sulla porta c’è Vera, una bambina bionda di 5 o 6 anni, che punta un mocio verso le nuvole e afferma di voler pulire il cielo. Lei è una delle cose che ricorderò di Rimini Calling e alla domanda “What for?” risponderò: per pulire il cielo con un mocio. Non è sterile romanticheria, è proprio la dimensione dell’impresa.
A Rimini, bisogna ribadirlo onde evitare di prendersi per il culo da soli, la legge non è uguale per tutti. O meglio, lo sarebbe anche, ma bisogna ricordare che è uno strumento e, come tale, può essere usato in maniere diverse a seconda delle convenienze, delle pressioni e delle abilità degli avvocati.
Nella modesta attività di osservatore amatoriale mi è capitato più di una volta di vedere completamente ribaltate situazioni che davano speranza di legittimità a ricorrenti non potenti. Ricordo con particolare fastidio il caso dell’abitazione di Walter Moretti. Il Tar aveva sentenziato che parte della sua proprietà non potesse essere demolita per il fatto di trovarsi in una occupazione di provvisoria di cantiere, ma il GIP ritenne che il firmatario di quella sentenza non voleva dire quello che aveva detto e venne buttato giù tutto per far spazio al TRC. Non sfuggì a nessuno dei coinvolti l’ingiustizia di quell’atto, come pure improvvisamente fu molto chiaro quanto potesse essere prevaricante una pressione politica.
La cronaca ci mette in questi mesi di fronte ad un caso dissimile per dinamiche, ma non meno perplimente. Due fatti in realtà. Entrambi molto noti all’opinione pubblica, anche se poi magicamente invertono il loro valore nella percezione e nelle somministrazioni di pena. Il Coconuts, la cui soglia ci viene raccontata come approdo di tre diverse organizzazioni criminali e Casa Madiba occupata per esigenze di Emergenza Abitativa. Per il locale notturno un provvedimento elevato chiamando in causa l’articolo 100 del TULP viene dimezzato da 30 a 15 giorni dal TAR, mentre per il Centro Sociale, dopo uno sgombero a tempo record, un mese di presidio di Polizia fino al dissequestro. Fuori dal Coconuts (le indagini chiariranno se anche dentro) un kg e mezzo di cocaina a notte, dentro Casa Madiba assistenza ai senzatetto. Pare solo a me una stortura?
Di sicuro sembra una cosa strana che Gnassi e la sua Giunta, pronti ad intestarsi anche le giornate di sole, sulla grande operazione antidroga abbiano fatto scena muta. E’ evidente che pur di non mollare l’osso della Molo Street Parade, manifestazione per limitrofi che occupano più la macchina che le stanze d’albergo, si è disposti a sopportare anche l’accostamento al malaffare più pernicioso in assoluto: il Narcotraffico. D’altronde fu lo stesso Primo Cittadino a paragonare Rimini ad una Miami dell’Adriatico… per quanto riguarda il traffico di stupefacenti ha proprio indovinato.
L’impressione è che anche Rimini faccia fatica a scegliere, inibita da un malinteso amor per l’indotto turistico, senza contare che sono proprio questo genere di situazioni ad affossare una Riviera in curva negativa da tempo immemore. Sappiamo per certo, se n’è parlato anche in un apposito Consiglio Comunale Tematico, che vi è una massiccia infiltrazione delle Mafie nel panorama degli Hotel della costa. Sappiamo anche, proprio grazie all’operazione “Titano“, che la vendita e l’uso di droghe ha superato il livello di guardia e che, probabilmente, questo commercio è finanziato dall’altrettanto visibile sfruttamento della prostituzione. La gente si muove per contare gli stranieri nelle case Erp e poi va a mangiarsi piada e sardoncini nella piazza dello spaccio, facendo finta di niente.
Ecco perchè l’iniziativa Rimini Calling appare una fatica improba. Intendiamoci, questo non significa che non abbia effetti. Anzi. L’occupazione di Villa Manzi, meglio definita come TAZ (Zona temporaneamente autonoma), è stata principio di reazioni a catena su più livelli. Molti hanno tentato di leggerla senza peraltro fare la cosa più ovvia, andando in apprensione. Se fossero semplicemente andati ad assistere avrebbero scoperto cose interessanti ed evitato di ipotizzare attentati alla Molo [Tanti Selfie per Gnassi] Parade. Rimini Calling è stato un laboratorio di condivisione, discussione, performance, ma soprattutto una fucina per ragazzi che hanno parlato di lavoro, di scuola, di Europa ed hanno trovato il loro modo produttivo di esprimersi. Questo ovviamente avrà delle conseguenze.
Personalmente ho molto gradito la performance dei Pippatori con centoni giganti fuori dal Coconuts, un modo efficace per dire che non tutto può passare sotto silenzio o, ancora peggio, sotto la perniciosa stupidità per cui si va a protestare contro l’extracomunitario, ma se ti infarinano la stagione chissenefrega.
P.S.
“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica.” [Salvador Allende]
@DadoCardone