sabato 20 giugno 2015

Il Bancale

Nella Rimini di Gnassi, satura di manie esterofili, verrà chiamato Palet. Una caratterizzazione dialettale non esiste, è un oggetto troppo moderno. Stiamo parlando dell'allestimento principale di Al Méni. Palchi, gazebi e perfino le recinzioni vengono fatte con i bancali. Volendo fare i dotti, si potrebbe affermare che rappresenta un sinonimo del contrario all'uso delle mani. E' noto a tutti, anche a Morolli, il migliore organizzatore dopo il Sindaco, che lo strumento, unitamente al muletto, ha sostituito in maniera generalizzata il lavoro manuale del carico e scarico delle merci. Una invenzione ingegnosa che ha alleviato la fatica, ma nello stesso tempo è un tipico prodotto dell'industrializzazione. Dove non sono stati usati, ci sono solo tubi da impalcatura (Innocenti). Viene da pensare ad una festa omaggio alla tecnologia, sul Lungomare della neve, con due simboli del duro lavoro, poco adatti a rappresentare Gnassi. Vogliono fare i fenomeni con poco. Quattro balle di paglia usate come sedie ed un tendone da circo per una festa che ha la pretesa di richiamare le nostre origini ed i nostri prodotti più autentici? Qualcuno tagliando corto la definisce la solita sola alla riminese. Prendendo a pretesto un finto minimalismo fanno finta di promuovere dei prodotti più o meno locali, ma il vero obbiettivo è di poter vendere qualcosa per cercare di sanare i tristissimi bilanci. Se poi pensano che iniziative di questo genere possano aiutare la vertiginosa caduta della nostra offerta turistica, siamo davvero alla disperazione promozionale. Gli unici che ci credono o contrattualmente devono fare finta, sono i veri " fenomeni" del circo giornalistico. Lunedì, numeri da capogiro. Quando i finti turisti riminesi torneranno a lavorare (due), la città continuerà a rimanere vuota di ospiti veri. A quel punto siamo già arrivati al 22 giugno.

PS
Sicurezza e scontrini..ne riparliamo?