martedì 30 giugno 2015

Il Cambiamento

La riforma elettorale imposta da Renzi era tarata sul 40% come cifra minima dell'incasso elettorale. Subito dopo le europee abbiamo vissuto qualche settimana inondati da previsioni che portavano il PdR a cifre mai raggiunte dalla nostra democrazia ma usuali nella Bulgaria leggermente sovietica o nel Nord Corea non ancora acquistato dagli americani. Abbiamo già fatto rilevare che il M5S è una forza politica che per una serie di ragioni e fortune è perfettamente adatta a "sballottare" vittoriosamente. La capacità di attirare voti da entrambe le parti dello scacchiere ormai è una certezza. Ma cosa è successo? Sembra che la Boschi, la stupenda stratega, abbia capito, forse avvertita da Verdini, che la messinscena parlamentare avrebbe aiutato Di Maio a diventare il Premier del futuro. Sembra, secondo precisi calcoli, che perfino Zaia corra seri rischi di andare al ballottaggio con l'ex bulletto toscano, dimenticato con un azero in un ascensore. Insomma un gran casino con il Pd spaccato per arrivare ad una legge che mette in serio rischio il potere acquisito. Dove sta zazà, bellezza mia? Nel premio che viene dato al partito maggioritario invece che alla coalizione. Si capisce bene che nella attuale situazione, il M5S ingessato e castrato anche come primo partito non supererà mai le coalizioni di centro con destra o sinistra. Alt compagni ci siamo evirati il futuro? Sarebbe davvero ridicolo, ma proprio per questo è possibile che si faccia una clamorosa marcia indietro per riportare le lancette al posto giusto. Non lo vedo bene il PdR. Iniziano i distinguo anche dei pezzi forti dell'informazione di Repubblica, sono ai padrini tra le due fazioni. Anche il Carlino ha pubblicato un articolo interessante del Direttore. Devo dire che non si sono accodati alle cifre di Funelli che mostra poca dimestichezza con la Palata. Conosce meglio il Compartone di S.Giovanni in Marignano. Ma quella è un'altra storia di..campagna residenziale