giovedì 11 giugno 2015

Nuovo Ordine Mondiale

Intelligenze ed esperienze (purtroppo). Se c’è qualcuno che a pieno titolo può parlare con cognizione di causa del “Nuovo Ordine Mondiale” sono gli abitanti della Ex Jugoslavia. Qui abbiamo la memoria corta, ma era un paese grande quasi come l’Italia che esisteva fino ad una ventina di anni fa al di là dell’Adriatico. Oggi è frazionato in sei o sette staterelli minuscoli e poverissimi (salvo forse la Serbia) tutti comunque governati, “de facto”, dal locale ambasciatore americano aiutato qualche volta da qualche alta personalità mandata dalla Casa Bianca. Gli jugoslavi, noi continuiamo a chiamarli così, sperimentarono per primi  le dolcezze del nuovo ordine mondiale a partire dalle guerre civili di Slovenia, Croazia e Bosnia per continuare col bombardamento di Belgrado, in cui ebbe una parte di rilievo il nostro Primo Ministro Massimo D’Alema, per finire con i massacri di serbi nel Kossovo e con le ultime frenetiche vicende in Macedonia ormai destinata a far parte della “grande Albania”. Almeno così si spera a Washington e a Bruxelles. Ai tempi, gli jugoslavi erano famosi non solo per le eccezionali doti matematiche (Tesla era serbo) e per il grande coraggio personale: 400 anni di resistenza all’Impero Ottomano, ma più modestamente anche per la grandissima abilità nel basket dove, ovviamente con la squadra nazionale, riuscivano a mettere sotto anche i “Pro” della NBA. Abbiamo fatto questa premessa perché ci ha colpito la profezia del loro grande regista Emir Kusturiza secondo cui la terza guerra mondiale inizierà col bombardamento da parte della Nato di “RT”. Non è una battuta, la guerra contro la Serbia iniziò proprio con il bombardamento della tv di stato e il massacro dei suoi giornalisti e operatori. Oggi le guerre sono fatte non da uomini ma da “mezzi uomini” che hanno bisogno di raccontare non la verità ma una “loro verità” (e la guerra è una, sia pur tragica, verità) e, soprattutto, negare quello che stona con la “storia” che vogliono scrivere e col copione che viene mandato avanti tutti i giorni dalla stampa ufficiale. Proprio a questo allude George Soros quando si raccomanda di “fare della guerra ucraina una storia di successo”. Guarda caso le stesse parole usate due giorni fa dal premier ucraino Jatzsenuck a Washington dove è andato a bussare a soldi per continuare la guerra. Tornando a Kusturiza ha perfettamente ragione: quando bombe al tritolo o elettroniche metteranno fuori uso RT e le altre voci “importanti” di opposizione al NWO vorrà dire che il momento è venuto.
Behemot
PS  Per chi voglia saperne di più si consiglia la lettura del “Ponte sulla Drina” del Nobel Ivo Andric.