venerdì 19 giugno 2015

Il Grande Abbaglio

Il regista del Grande Abbaglio nazionale è un bulletto fiorentino. Un borioso allenatore umiliato e sconfitto con l'attenuante di avere allestito la formazione peggiore dei tre governi dell'inciucio. Pensava di contare molto sulla sua presenza e troppo sulla stupenda visione della Boschi. Non ne ha indovinata una. Anche le poche promesse che è riuscito a mantenere come il bonus elettorale si sono ritorte contro, causa il protrarsi di una recessione che riesce a taroccare a fatica anche l'Istat. Prigioniero di tante lobby politiche ed imprenditoriali, mosso a piacimento da Marchionne, ha trovato nel sindacato il presunto punto debole per fare del body building politico. La Camusso non è certo un eroina alla Di Vittorio ma lo sbruffone ha pagato un dazio elettorale pesantissimo su quelle sponde. Anche i pensionati lo hanno mollato, assieme alla componente della scuola meno disposta ai ricatti e prese per il culo, anche in latino. E' rimasta la stampa, quasi tutta e la Rai una delle più oscene esibizioni di servizio pubblico. Sarebbe da smantellare e vendere in tanti spezzatini velenosi. La situazione è spiegata dalla iniziativa della magistratura che coinvolge il pubblico ed il privato dell'emittenze. Le tangenti pagate sono bipartisan. Così funziona anche questo sistema. Non si salva niente: accoglienza, solidarietà, assistenza, lavoro, informazione ci proiettano tra i paesi più corrotti. Ormai non fa più notizia l'apertura di una inchiesta. A Rimini aspettiamo (pazientemente) che le chiudano. Almeno.

PS Però Errani potevate risparmiarlo, anche se lo ha denunciato Renzi in formato riminese.