giovedì 18 giugno 2015

Pansa e Pensa

Giampaolo Pansa l'aveva previsto. Un grande ed onesto (intellettualmente) giornalista. Una delle ragioni per le quali non scrive più sulla catena piddina di Repubblica. Presto lo andranno a cercare. Matteo Renzi verrà ricordato in un solo modo: ecco il premier che non seppe prevedere lo tsunami migratorio dall’Africa alle coste italiane, non se ne occupò e lasciò che degenerasse nel caos incontrollato. Questo secondo Pansa giornalista sarà l'epitaffio sulla tomba governativa del bulletto di Firenze. La Boschi piangerà come le grandi prefiche. La colpa non è mai stata sua. L'Europa che rifiuta di aiutare i clandestini che con il Mare Nostrum andiamo a prendere (quasi) sulle coste libiche. I diavoli leghisti ed i grillini dati prematuramente per scomparsi che riprendono vigore senza avere una struttura organizzativa e nonostante i twittii di Grillo non sono frutto delle sue balle ripetute e delle promesse ingannatrici? Vi ricordate il taglio dell'Irap promesso per il 2014, rinviato per il 2015 e poi saltato definitivamente? I cittadini si sono proprio rotti il ca..di Alfano. Quello che rimane della destra è sufficiente per cacciarli da città importanti. I dubbi di Gnassi aumentano. I consigli di Funelli e del grande Bronzetti non bastano. Chiudo o non chiudo il Ponte di Tiberio prima che..?.Intanto cancello un altro importante comparto del commercio lungo la via Zavagli. Rimini spacciata come stazione invernale coperta dalla..neve non se l'aspettava nessuno. Chissà come sarà contenta la Rinaldis buona per tutti i tavoli. Il chiacchierone fiorentino va al potere fra il 2013 e il 2014. Prima come segretario del Partito democratico e poi come capo del governo, dopo aver fanculato Enrico Letta, al grido bugiardo: «Stai sereno!» Non appena arrivato al governo, siamo nel febbraio 2014, Renzi mostra un attivismo frenetico. Tutto mirato a conquistare posti di potere e collocarvi gente disposta a obbedirgli senza discutere.  Il primo atto è di tagliare la testa ai manager che guidano le grandi società partecipate dallo Stato, presidenti e amministratori delegati, considerati troppo indipendenti. Poi s’inventa una serie di riforme epocali che, a sentir lui, dovrebbero cambiare in meglio l’esistenza degli italiani. Nei momenti liberi, boicotta i giornalisti che non si inchinano. Ne sono rimasti (in piedi ) due. Uno è del Carlino, baluardo dell'autonomia dal renzismo e gnassismo come sottoprodotto riminese. Tutti si piegano ed obbediscono come ai tempi di Craxi, senza averne la statura. Diventa sempre più spavaldo e sbruffone. Con il petto in fuori, si presenta ai grandi dell’Europa: la cancelliera Merkel, il presidente Hollande, il capo del governo britannico Cameron. Crede di essere arrivato al loro livello. E non si accorge di contare meno del due di picche. Il semestre europeo a guida italiana, dal giugno al dicembre 2014, dovrebbe lasciare il segno. Lo staff renzista promette grandi cose, ma in realtà non accade nulla. Nessuno ricorda iniziative, azioni, discorsi memorabili ma la stazione di Milano si riempie di migranti. A Ventimiglia l'esercito francese ci ricorda cosa siamo. Poi sono arrivati le elezioni ed i ballottaggi. Perfino sindaci a 5 stelle e tanti. Grillo non cacciarli..tutti. Ringraziali. Va finire così anche a Rimini se trovano un candidato giusto. Io ce l'ho. Non lo dico per non impensierire Paolizzi. E' buono, buono ed anche (leggermente) di sinistra. Vice sindaco però il Generale, così tiene la Fondazione a cuccia. Non si sa mai. Le dimissioni della Dott.ssa Frisoni dall'Agenzia della Mobilità hanno due spiegazioni che l'amico Parmeggiani potrà confermare: Melucci vuole le "mani" libere, non appesantite dal sospetto (?) di nepotismo o la situazione di AM è talmente pericolosa che è meglio scappare dal Trc. Ha lasciato il povero Dalprato in ostaggio.