venerdì 26 giugno 2015

Molo Street

Finalmente un consigliere.. comunale chiede lumi sulla sicurezza di questa festa. Da anni segnaliamo che la manifestazione lasciava, molti, mille dubbi di vario genere. La nostra sensibilità in materia nasce con le attenzioni che dovevamo porre quando organizzavamo le Feste dell'Unità, oggi decadute ad amicizia democristiana se non arlottiana. Un tecnico collaudatore ci mandò a comprare a poche ore dall'apertura della festa un rubinetto a pedale in quanto chi lavorava in cucina doveva aprire l'acqua senza l'uso delle mani. Giustamente eravamo assimilati ad un qualsiasi locale pubblico. Si partiva con le verifiche: accessi, vie di fuga ecc, poi si passava al controllo delle infrastrutture che dovevano essere munite di collaudo, poi si arrivava al controllo della loro perfetta istallazione, con tanto di verifica degli ancoraggi e delle certificazioni antincendio. Il secondo passaggio era la visita degli impianti elettrici: lampade stagne munite di gancio di sicurezza, impianto di emergenza, controllo della sezione dei cavi e del loro posizionamento, messe a terra per apparati elettrici e delle masse ferrose. Il vero cruccio negli ultimi anni era diventato l'impianto a gas. Si eliminarono le bombole sostituendole con il cosiddetto" bombolone", recintato con collegamenti fissi di rame eliminando completamente le più comode gomme. Infine si passava in rassegna i gabinetti e si chiudeva con la raccomandazione che tutto il personale fosse munito di tesserino sanitario e vestito di bianco con tanto di retina in testa e capellino. Fatta lunga? Pura burocrazia? Non sono d'accordo, anche durante le feste dell'Unità capitava di scontrarsi con il solito facilone, che la voleva mettere in politica, Un normale amministratore del Pci sapeva che quello che valeva per gli altri, doveva essere obbligatorio anche per noi. Una delle non piccole differenze con il PdR di oggi. Chi aveva un'attività sapeva che la prevenzione è il miglior antidoto per evitare le disgrazie. Fatto questo quadro rimaniamo stupiti (bugia) che un assessore con la delega alla sicurezza, invece di fare proprie le preoccupazioni sollevate dal consigliere comunale, si lanci in una difesa d'ufficio non petita. Ha affermato che i collaudi si fanno, cosa che il Consigliere Gennaro Mauro non aveva messo in dubbio. Non per caso, in passato una squadra formata da una decina di soggetti faceva il sopralluogo poco prima dell'apertura per verificare che tutto fosse conforme alla progettazione presentata. Se questa è la parte che ha sollevato (giustamente) il consigliere, la nostra proposta è che si facciano i regolari controlli anche per quanto riguarda la gestione. Un conto è la festa di un partito che notoriamente si sovvenzionava con le salsicce, altro una festa come la Molo e quelle sul Lungomare imbiancato di neve che sempre "notoriamente" concedono lauti, molto lauti guadagni. I prezzi siano ben in vista, gli scontrini puntualmente rilasciati, ed il personale che lavora non può essere genericamente camuffato con un non meglio precisato "volontariato". A Mauro, come ai tanti consiglieri affannati dall'improbo lavoro, non rimane che "postare" quello che vedono. Attività nella quale quasi tutti eccellono. Ormai le discussioni avvengono solo nel Consiglio di Quartiere di Facebook