Il “Corriere del PD”, dopo la notizia di ieri sul “maggio da favola” con quasi un milione di pernottamenti (!!!), oggi abbassa un po’ i toni parlando di un giugno, diciamo così, “delicato”. Non tanto per le presenze (infatti non c’è nessuno...) quanto per i prezzi. Infatti la presidentessa Rinaldis invita gli alberghi a chiudere piuttosto che a vendere le camere a 12/13 euro. Ma non è questa la notizia che ci interessa. A pagina 11 dello stesso giornale si fa il panegirico di uno studio di architettura riminese che avrebbe vinto la progettazione di un monumento a Kiev che (testuale): “celebra la cacciata dei russi” nel 2014. Domanda: ma come si fanno a scrivere certe cose? Non usiamo il termine che ci viene in mente perché troppo pesante. A Kiev non venne “cacciato nessuno”. E’ scoppiata una guerra civile tra ucraini etnici i cui vertici sono chiaramente filo-nazisti e gli ucraini russofoni che abitano la Crimea e la parte est del paese. Il resto assiste sbigottito. Il problema è che questa guerra civile è stata iniziata dall’Unione Europea con il golpe del 22 febbraio 2014 e poi successivamente sono arrivati gli americani. Ovviamente i russofoni sono appoggiati in varia misura dal “grande vicino” euroasiatico. La guerra sta degenerando giorno dopo giorno come fanno capire le “misure economiche distruttive” preannunciate ieri dal N. Y. Times e già decise da Washington e vertici europei. I sequestri della vicenda Yukos sarebbero solo l’antipasto. Questo secondo il Times. Quello che è incomprensibile è come si faccia a scrivere un articolo come quello del “Corriere del PD”, se non altro per un minimo di furbizia. Con la guerra civile ucraina Rimini ci ha rimesso un buon 20% del suo turismo. Gli unici che ci possono forse guadagnare saranno quelli dello studio di architettura. Ma è un po’ poco. In più bisognerebbe rispettare la verità storica. Comunque anche questo episodio ci dimostra il livello dei “giornali” riminesi.
Woland