domenica 21 giugno 2015

La "cacciata" dei Russi (da Rimini)

Il “Corriere del PD”, dopo la notizia di ieri sul “maggio da favola” con quasi un milione di pernottamenti (!!!), oggi abbassa un po’ i toni parlando di un giugno, diciamo così, “delicato”. Non tanto per le presenze (infatti non c’è nessuno...) quanto per i prezzi. Infatti la presidentessa Rinaldis invita gli alberghi a chiudere piuttosto che a vendere le camere a 12/13 euro. Ma non è questa la notizia che ci interessa. A pagina 11 dello stesso giornale si fa il panegirico di uno studio di architettura riminese che avrebbe vinto la progettazione di un monumento a Kiev che (testuale): “celebra la cacciata dei russi” nel 2014. Domanda: ma come si fanno a scrivere certe cose? Non usiamo il termine che ci viene in mente perché troppo pesante. A Kiev non venne “cacciato nessuno”. E’ scoppiata una guerra civile tra ucraini etnici i cui vertici sono chiaramente filo-nazisti e gli ucraini russofoni che abitano la Crimea e la parte est del paese. Il resto assiste sbigottito. Il problema è che questa guerra civile è stata iniziata dall’Unione Europea con il golpe del 22 febbraio 2014 e poi successivamente sono arrivati gli americani. Ovviamente i russofoni sono appoggiati in varia misura dal “grande vicino” euroasiatico. La guerra sta degenerando giorno dopo giorno come fanno capire le “misure economiche distruttive” preannunciate ieri dal N. Y. Times e già decise da Washington e vertici europei. I sequestri della vicenda Yukos sarebbero solo l’antipasto. Questo secondo il Times. Quello che è incomprensibile è come si faccia a scrivere un articolo come quello del “Corriere del PD”, se non altro per un minimo di furbizia. Con la guerra civile ucraina Rimini ci ha rimesso un buon 20% del suo turismo. Gli unici che ci possono forse guadagnare saranno quelli dello studio di architettura. Ma è un po’ poco. In più bisognerebbe rispettare la verità storica. Comunque anche questo episodio ci dimostra il livello dei “giornali” riminesi. 

Woland