venerdì 19 giugno 2015

La Finale

Con singolare tempestività rispetto al Forum economico di San Pietroburgo, sono arrivati alla Russia tre colpi di maglio che, nell’intenzione del manovratore di Washington, dovrebbero abbatterla. 1) Il primo colpo è la proroga delle sanzioni. Non che non fosse attesa ma è avvenuta in maniera anomala, “saltando” i governi (di cui di alcuni si sapeva la contrarietà) con un decreto di una specie di “Commissione Permanente” formata da euro-burocrati presieduta dal polacco Tusk. Gli italiani probabilmente lo sapevano ma greci, slovacchi, ungheresi e cechi ne sono rimasti sorpresi e hanno capito cosa contano (niente) nell’euro-democrazia (???) degli “Illuminati”. Se volete leggere qualcosa di veramente chiaro sul fino a dove sono disposti a spingersi i vassalli, leggete “Repubblica”. In particolare i due editoriali dei corrispondenti da Mosca tra cui risplende la figura del “semi-illuminato” Lombardozzi. Leggete, leggete... . 2) Il secondo colpo di ariete arriva, sempre in territorio europeo, con i sequestri di “beni di istituzioni anche religiose e di semplici cittadini” per risarcire “Yukos” cioè Chodorkovskij. Se fino a ieri poteva esserci qualche dubbio sui piani americani, questa azione li toglie tutti. Nonostante alcune risibili dichiarazioni di politici europei sulla presunta “autonomia” del potere giudiziario. Oltreatlantico, dove sono meno sofisticati, rivendicano apertamente la paternità dell’azione. 3) Infine il caso più insidioso lo pone il capo dei filo-occidentali Aleksej Kudrin proprio al Forum di San Pietroburgo. Cosa fa Kudrin? Chiede elezioni anticipate per “dare legittimità” a chi ne uscisse vincitore. In un momento del genere, dove la popolarità di Putin supera l’80%, sembrerebbe un assurdo da parte di un suo nemico. Ma assurdo non lo è per niente. Nel caso (molto probabile) che Putin vincesse queste pseudo elezioni anticipate, esse potrebbero essere e saranno contestate e considerate illegittime per mancanza di democrazia. Un perfetto precedente di tante altre rivoluzioni colorate pagate da Washington e Bruxelles. In ogni caso sarebbero probabilissimi degli scontri di piazza tra gruppi più o meno consistenti finanziati dalle ONG e sostenitori dell’attuale dirigenza. In ogni caso altro motivo per delegittimare le elezioni anticipate di Kudrin. Uomo che, senza dubbio, già da anni consideravamo il più temibile e insidioso “cavallo di Troia” per il Cremlino. Anche perché lui stesso è apertamente un “illuminato” e un “antitradizionalista”. In questo quadro di attacchi militari e non ormai quotidiani, parlare di “guerra fredda” fa un po’ ridere. Concludiamo ripetendo un invito a leggere i due editoriali di “Repubblica”, specie quello di Lombardozzi. C’è tutto l’armamentario preparato a Langley (Virginia) in anni di lavoro e studio per preparare lo scontro in atto. Se poi i corrispondenti di “Repubblica” siano o meno buoni allievi di questa “strana Università” americana lo giudicheranno i nostri lettori.
 Woland