lunedì 29 giugno 2015

Una moneta per pochi

Le Borse dopo le dichiarazioni di Gnassi sugli effetti della Molo Street, hanno ripreso a correre.. in giù. Si svolgono vertici in ogni parte d'Europa eccetto che a Roma altrimenti lo viene a sapere Marino. Contiamo davvero niente, peggio, siamo i prossimi della Lista Exit Euro. Almeno i cittadini greci hanno la possibiiltà di decidere il loro destino. I giornali (tutti) sono proni e richiamano al senso di responsabilità. Non è tanto la paura che un piccolo paese come la Grecia possa uscire, sarebbe un impatto assorbibile, ma è il concetto dell'uso del referendum che provoca il panico. La democrazia è il vero terrore della finanza, peggio di Putin, per non parlare dell'Isis born in Usa e Tel Aviv. Finora hanno deciso in tre cosa doveva succedere, non è sopportabile che un "debitore" strangolato con tassi da usura abbia il coraggio di ribellarsi ed osi "sbugiardare" la Merkel, arrivando addirittura a chiedere i danni di guerra. Come quella che hanno scatenato sette/otto anni fa in apparente tempo di pace, non avesse fatto vittime e danni come la "mondiale" di settanta anni fa. L'euro è una moneta per "pochi" sostanzialmente uno: la Germania.