domenica 4 ottobre 2015
La Rimini abusiva
Rimini è (stata) la Città degli abusi "diffusi" per antonomasia. Le ragioni erano legate alla natura del nostro improvviso sviluppo turistico. Permetteva una enorme quantità di denaro "oscurato"che trovava un comodo rifugio nel mattone. Per anni è stato anche remunerativo. C'erano poi le esigenze delle strutture alberghiere, commerciali, artigianali e direzionali che aumentavano di pari passo con lo straordinario sviluppo della nostra industria principale. Troppo in fretta per essere accompagnato da piani regolatori validi per tutti. Poi è arrivato anche il momento dell'uso della variante come strumento politico di (quasi) massa. E' la domanda che nessun giornalista nemmeno ciclomunito ha fatto: perchè abbiamo amministrato per venti anni usando uno strumento "discrezionale" e pericoloso? E continuiamo con Aquarena. Ci sono state delle indagini accurate? C'è stato qualche oppositore che si è legato agli scranni consiliari? Ne ho ascoltati tanti che incitavano, anche platealmente. Tutti i grandi interventi sono stati fatti ..variando l'esistente. Altro che il povero bed&breakfast. A pochi mesi dal voto che in un paese normale si sarebbe già svolto, tirano fuori, ingiallito ed invecchiato dalla nascita un Piano Strutturale figlio non riconosciuto da nessun padre inseminativo e decidono che deve " colloquiare", come il Teatro con la Rocca, con lo stupendo rendering strategico di Ermeti. La Città è nata e costruita sull'abuso, almeno edilizio. Quarantamila le istanze di condono. Non riesco a capire perchè il Comune non abbia mai "pubblicizzato" i risultati di una lotta che non è mai stata feroce. Poteva anche essere una scelta, ma andava legittimata dallo strumento urbanistico, scegliendo chi sanare in base a dati oggettivi validi per tutti. Ricordo che la conduzione dell'esame dei condoni venne anche "esternalizzata". Ci sono misteri che forse è meglio non svelare. Eppure ogni tanto per una veranda o tettoia sembra che il meccanismo infernale si rimetta in moto. Ha pagato il Caffè delle Rose per tutti o tanti? Abusi demaniali a quintali. In questo caso l'amministrazione diventa Equitalia alla rovescio. Il Comune "deve" dimostrare che le opere sono abusive. Non come avviene per tutti i cittadini su strada che devono esibire il "titolo". In giro ci sono casi eclatanti: urbanizzazioni di terreni agricoli, post condoni, alberghi in vendita come pupazzi inutili con il piano in più da sistemare. Non esiste balcone o terrazza senza una struttura portante pronta all'uso. L'ultima invenzione sono i gazebi diventati case. Se sei in un condominio e realizzi un capannetto sul terrazzo sta sicuro che arrivano a frotte, magari con il fotografo. Da quello che si intuisce, non esiste un organico controllo del territorio, cosa che una volta i quartieri e le relative dislocazioni dei vigili urbani facevano diligentemente. Ma dopo l'esempio didattico della Ruota è difficile condurre una repressione comprensibile al cittadino.