La più grossa sfiga che ha avuto Rimini negli ultimi 3-400 anni è stata di trovarsi come
presidente della provincia Vitali. A parer mio qualcosa di paragonabile in termini di
iattura, al terremoto fine '600. In effetti proprio in concomitanza a questa enorme crisi,
mano nella mano, con l'attuale presidente il "sociale", un aspetto della vita di una
comunità che, se non ricordo male, neppure rientra tra le competenze primarie dell'Ente, varca la soglia della provincia. Credevo che Vitali, arrivato "dal fare del bene", avrebbe passato giorni e notti pensando all'Altro, come
dice il cantante "gli altri siamo noi". Pensavo che il sociale dilagasse, che ci sarebbe stata la fila dei no profit a chieder quattrini al proprio leader
cittadino che aveva conquistato la guida di un ente che di soldi (nostri) ne succhia
parecchi per girarli al sociale. Non lamentiamoci se non siano riusciti a fare la
strada di gronda! Proprio oggi, giornata della donna, il comune ha annunciato di aver
appaltato a una delle migliaia no profit riminesi, un servizio, un giorno alla settimana,
gratuito pro-donna: donna menata, donna povera, donna ammazzata. Ora a parte il fatto che
il servizio non è gratis ma la Provincia sgancia 170.000 euro, mi dite voi con le questure,
i carabinieri, le procure, gli assessorati ai servizi sociali, il consultorio, perchè noi si
debba pagare 170.000 a un manipolo di donne partito-legate, ben intrallazzate per 3-4
ore a settimana!? Questa purtroppo è, è stata e sarà la provincia di Vitali nel mezzo di
una crisi senza precedenti, in cui la gente schiacciata dalle tasse s'impicca.
Piergiacomo Maria Loj.