martedì 1 luglio 2014

200.000 sul Porto

Si vabbè, ma Lancillotto? Era la famosa frase di un antico carosello. Mi sovviene pensando alla Festa del Circo Gnassi sul Porto. Non ci penso nemmeno ad avventurami nella conta dei presenti, tanto meno chiedere il doping, mi fermo per la terza volta in pochi giorni sulle irregolarità più diffuse, tanto evidenti da fare pensare fossero autorizzate. Il terzo vescovo Vitali aveva iniziato a pronunciare furibonde omelie sull'evasione, forse quella da sballo non è contemplata nelle preghiere fiscali. Il Vescovo ufficiale ha già deciso per il perdono. Ma fare uno scontrino rappresenta un peccato mortale? Viene da ridere pensando alla nuova norma renziana che obbliga commercianti, artigiani, liberi professionisti a girare con il Pos. Le banche amiche del governo ringraziano, le commissioni con il regalo scandaloso dell'anatocismo rappresentano un bel palmares per questo governo. Tanto aumentano i consensi ugualmente. Mi cimento anch'io in una previsione che vale come il numero dei presenti. La festa, se tutti avessero emesso fatture, avrebbe mostrato una cifra vicina ai due milioni. Amici non appartenenti al ristretto cerchio magico del Lungomare, dicono che la stima è forse difettosa. Piccole mescite improvvisate hanno svuotato 15/16 barili di birra al modico prezzo di 4 euro al bicchiere. L'aria che tira non invita ai controlli. La Gualdi l'hanno mandata ad insegnare, a Rimini ha imparato molto. Circoli e locali storicamente covi destrorsi sono arruolati nei civivo della notte, adoranti Gnassi. Li capisco e forse comprendo, incassi da centomila euro in una serata neanche Berlusconi li aveva promessi. Dalle belle foto scattate dalla Ruota The Wheel, compagine societaria che segna una strana sintonia tra imprenditoria locale e riccionese di governo, si poteva capire che l'aspetto sicurezza è stato secondario. Il riassunto dei ricoverati o fermati in quel clima si deve definire assolutamente fortunato. Non esistevano percorsi riservati ai mezzi di pronto intervento, obbligatori anche nelle visite papali, notoriamente con meno tasso alcolico ed anfetaminico. Abbiamo in previsione, prima della cacciata prevista tra due anni, obbligatori dopo la sparizione delle colpe felliniane, almeno altre cinque/sei feste del tipo rave. Non ci dobbiamo augurare l'incidente da prima pagina, costringerebbe anche le fotocopie alla pubblicazione. Finchè si passano il conteggio e lo assumono come veritiero, ci può stare, fanno di peggio tutti i giorni. Infine torno all'istallazione ed all'uso delle strutture. Mancavano i contrappesi di fissaggio, estintori, foconi buttati qui e là, aspetti igienici inesistenti, solo l'impianto elettrico onestamente va detto sembrava fatto meglio della festa Al Meni. Trascuro per non apparire un nemico sindacale, l'assenza degli impianti di messa a terra delle strutture ferrose, l'obbligatorio sistema equipotenziale, che integrato con i salvavita, tolgono energia in caso di un contatto elettrico. Provate a pensare se il vento di domenica notte avesse anticipato l'arrivo, con gazebi e strutture che volavano sulla folla. Non entro nel merito dell'evento. Un Sindaco, anche Gnassi, è padrone di concepire il turismo come vuole, la promozione la interpreta così, gli amici gli danno giustamente ragione, gli incassi anche. Finito. Se non siete d'accordo potevate andare a votare prima od andarci con un ritardo quinquennale. Provate solo a pensare che Città ci lascia. Poi fate come vi pare. Biagini lo vuole candidare il centro destra per meriti amorosi. La Molo è diventata il classico rave party. Manifestazioni che da sempre incassano somme esagerate e fanno battere le mani al cartello di Medellin. A me interessa l'aspetto della regolarità. Ad una impresa normale, una attività come questa costa il 70% in più, senza contare la concessione a titolo gratuito di pezzi importanti della Città ed i servizi erogati. Anche gli organizzatori dei festival dell'Unità e perfino quelli dell'Amicizia, oggi riuniti nello stesso calderone, avrebbero guadagnato. Tutte queste belle cose le ho visto solo io che ho fatto un velocissimo giro in bici non griffata, giusto per scriverle? Si continua così anche per la Notte Rosa? Lo so, è stata una domanda ingenua, pataca. 

 P.S.
Avevo scritto, in positivo, sulle reti di perimetrazione della festa. Qualcuno più scafato di me, ha segnalato che tanta dedizione è stata messa in piedi, per evitare il commercio abusivo di bevande. Ma andate alla messa a chiedere perdono