martedì 7 aprile 2015

Grazie Affronte

Non so cosa possa succedere nel Movimento di Grillo che non sia già successo, facendo finta che non sia successo niente. Se uno si facesse suggestionare dai sondaggi è chiaro che le autentiche porcate sociali di questo governo sono il migliore carburante per un ritorno a numeri importanti. Rimane l'eterno problema: cosa fare dopo. Alle volte m'accorgo di essere particolarmente severo nei giudizi. Ma certi blog osannanti le presunte prodezze parlamentari sono davvero insopportabili. I beneficiati dalla lotteria sono una cosa, gli attivisti un'altra, i simpatizzanti una categoria ancora diversa. Alla cima della piramide ci sono due personaggi che hanno perso lo smalto degli incantatori di consenso. Il solito ritornello: il migliore alleato di Grillo è Renzi. Fino a quando dura questo governo il M5s rimarrà uguale a prima nella sua inutile e spesso irritante opposizione. Hanno indovinato tante cose. Il reddito di cittadinanza od il sostegno alle Pmi o battaglie magari estemporanee contro quello o quella. Una guerriglia dalle aule ma non emerge un progetto per il futuro. La controprova è l'alleanza con Farage in Europa. Adesso fanno circolare l'ipotesi che è stato un artifizio per avere la possibilità di costituire un gruppo. Quando non hai una linea politica e connotazioni chiare succede che sei in balia dei venti europei. Ricompensati però con ventimila euro mensili. Ci si accorge dell'Europa solo quando colpisce i poveri bagnini. Sembra che con l'alleato inglese ci siano state pochissime convergenze. Una fortuna non cercata. Sotto l'euroscetticismo niente. Che quello fra Movimento cinque stelle e Ukip (United kingdom indipendence party) fosse soltanto "un'unione di convenienza" era stato lo stesso leader Nigel Farage ad ammetterlo dopo le elezioni. Niente amore, ma solo un matrimonio d' interessi. Ma in Italia, a Rimini? La strategia riccionese li ha condotti ad un isolamento che è molto più forte e marcato di quanto il web faccia immaginare. Postano tutto e di tutto ma sono sempre quattro persone. L'Espresso, molto gentile con gli avversari o presunti del Pd, ha riassunto i dati delle prestazioni nel Parlamento Euopeo. Gli eletti, strafortunati del M5S e quelli dell'Ukip hanno votato in maniera identica appena 148 volte su 541. Sui provvedimenti nel loro complesso la strana alleanza scende ulteriormente al 23 per cento. In occasione della seduta inaugurale del nuovo Parlamento europeo, Nigel Farage e gli altri europarlamentari dell'Ukip hanno voltato le spalle mentre l'Orchestra Filarmonica di Strasburgo eseguiva l'Inno alla gioia di Beethoven. Gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle, alleati dell'Ukip, si sono dissociati. Il nostro Affronte però avrebbe avuto ventimila buonissime ragioni per applaudire. A Rimini: sono rimasti nell'ordine Tamburini e Franchini (?). In eterna attesa Della Motta e Ghinelli. Poi c'è Dado Cardone. Non può fare tutto lui.