lunedì 6 aprile 2015

Il Def di Matteo

L'Annuncite governativa sta preparando una nuova esibizione canora in accordo con le veline mediatiche. Il titolo della canzone inventata dal Premier Renzi è " Quel Def di Matteo" inteso musicalmente come Documento di Economia e Finanza. Un'insieme di spartiti confezionati da Marchionne e Serra. Tempi molto stretti. Il tema è che mancano almeno dieci miliardi. Gli 80 euro non possono essere richiesti ai 5 milioni di beneficiati ed ufficialmente entrati nello zoccolo duro renziano, come i precari della scuola ancora da sistemare. Ci sono in previsione alcune scadenze elettorali in importanti regioni. Il calo del consenso e della fiducia è allarmante. Si avverte con la crescita dei consensi per il M5S. Sembra quasi si sostengano a vicenda. Il rischio è che alla fine troppi cittadini non vadano nemmeno a ..votare. La storia dell'uovo e della gallina. I maledetti ed insultanti 80 denari sono arrivati, Grillo e Casaleggio non lo faranno mai. I Comuni guidati dal migliore assessore al bilancio d'Italia, specialista però in bandi sportivi, sono in rivolta. Quando parlavo di una partita di giro mi riferivo al fatto certo, che i miliardi mancanti verranno tolti agli enti locali. I danni saranno enormi ma ritardati nel tempo e gli effetti diluiti tra milioni di cittadini. Insomma vogliono calare la morsa fiscale aumentando quella locale. I comuni per fare fronte alle esigenze festaiole di Gnassi aumenteranno la tassazione. Intanto Renzi ha perso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l'uomo forte e capace in un governo impresentabile in ordine sparso, peggio collegialmente. Per arrivare subito agli aspetti ilari del Documento che stanno preparando, sembra che la " crescita" sia stimata in uno 0,7, che però, tanto non costa niente nella battitura, può arrivare perfino ad un miracoloso 1%. Tutte stime quasi offensive nella loro inutilità. Il parametro è scelto a piacere. Può essere l'anno prima o due, a seconda delle convenienze, senza pensare che abbiamo una economia distrutta. Sembra il Piano Strutturale del nostro allegro comune dell'urbanistica a ca... Non si capisce chi lo dirige, come si attua e discute ma soprattutto quale sintonia possa avere con il giochino affidato ad Ermeti, l'albergatore strategico. Secondo Renzi il debito rimarrà invariato con una buona possibilità però di crescere. Gioca ancora con gli 80 euro. L'Istat li ha calcolati giustamente come una spesa-regalo, non come detrazioni fiscali. Questo sballa il compitino di Padoan che ha la sfiga di non essere nemmeno bello come la Boschi. I sindaci, quelli non indagati, guidano la protesta, che rimane uno dei pochi compiti sociali. Il Def prevede ulteriori tagli e razionalizzazioni nel trasporto e nelle aziende per i rifiuti. Non preoccupatevi, Hera rimane fuori. Si prevede una sforbiciata di almeno due miliardi da distribuire tra gli 8 mila comuni. Le Notti e Street Parade sono escluse in quanto di preminente interesse sociale. Alcuni parlano di forte rischio default per centinaia di enti. Ancora non avevano visto i conti di Fiera, Palas, Trc. Una delle rivoluzionarie soluzioni che si profila, in assenza di una correzione di rotta dell'esecutivo, sarebbe aumentare le tasse. Ma noi abbiamo il migliore assessore al bilancio d'Italia, le farà pagare a Riccione. Così imparano a fare i "green"

P.S.
A quanti aerei siamo?