Gargamella è costretto a chiedere i voti di Grillo. La resa dei conti nel Pidi e lo stato confusionale sul Colle, emendato da un vaffa al tedesco, sono indicati dalla disinvoltura con la quale i giovani turchi democrat, avevano anticipato le mosse del partito. I partiti o movimenti si affermano quando esiste una forte caratterizzazione personale, nei democrat non si è mai capito chi comandasse. La pantomima, prontamente sgonfiata, causata da qualche imprudente affermazione in tutti e due i campi, ha costretto Beppe ad una durissima dichiarazione nei confronti di Gargamella. Sono davvero allo sbando assieme allo sponsor che se la prende (adesso) per una ingerenza tedesca. Da almeno due anni ci dettano politica ed il colore delle mutande rimaste. Il morto che parla, così viene definito il Bersani che è riuscito a perdere vincendo. Per collaborare esiste un unico mezzo che da decenni non usano: il Parlamento. Avanzino proposte, leggi, regolamenti che sono in linea con l'Agenda ed il sentimento dei cittadini italiani e troveranno forti e leali sostenitori. Le notizie sulle liquidazioni dei trombati sono state mortali per un possibile dialogo. Milioni di persone sono piombate nell'area dell'indigenza e Fini&C godono di emolumenti scandalosi? Non è un problema di risparmio ma morale. Il puzzle uscito dalle urne costringerà al gioco della verità. Se il Pidi come volevano tutti, forma una maggioranza di governo con il pidielle, scompare. Se trova (?) un accordo con il M5Stelle i rischi sono tutti per il MoVimento a meno non siano condizioni fotocopieggianti l'Agenda, almeno nelle richieste più dirimenti. Altrimenti si va a rivotare, in Grecia lo hanno fatto e sono messi male come prima. Ci possiamo consolare con l'avevamo detto e preso, solo negli ultimi giorni le sensazioni erano diventate certezze. Il lavoro che attende è immane, il pericolo di costruire dei cerchietti magici ed esclusivi è grande. Mai come adesso si devono ascoltare le esigenze dei cittadini per costruire le fondamenta di buone amministrazioni, ci sono realtà da risollevare, il risultato di Riccione è più sorprendente di quello di Rimini. Pironi era partito bene, ha vinto non presentandosi come uomo dell'apparato, Gnassi ha mescolato un finto nuovo con il moderno per essere credibile, oggi è denudato nella sua pochezza. Non aspettiamoci colpi di serietà improvvisa, dimissioni plurime con lo stesso foglio, resisteranno fino in fondo, a meno che non vengano schiacciati dal peso dei debiti e delle responsabilità. C'è abbondanza nella scelta. Anche Errani la vede brutta.