lunedì 4 marzo 2013

Miracolo

Grillo riloda Napolitano, che apprezza, basta chapeau, se no ci crede. Entra nella partita politico-istituzionale, con il vertice degli eletti M5S a Roma. Dopo gli sfottò, quando gli chiese se l’aveva sentito il “boom” della vittoria di Pizzarotti alle comunali di Parma, Grillo arriva di fatto a una specie di chiarimento con Napolitano. Si accredita al Quirinale, preludio della scelta di entrare in campo, anche se incappucciato. Le consultazioni sono ufficialmente iniziate, il leader non candidato testerà umori e desideri dei cittadini eletti. La località segreta dona un sapore da thriller politico all'incontro, difficile evitare la stampa, sono stati eletti in troppi. Naturalmente al Colle serve ben più che un messaggio di apprezzamento per il Presidente. Dal Quirinale studiano con attenzione le mosse del nuovo interlocutore politico, aspettano a trarre una conclusione, anche se una certezza l'hanno ricevuta. Grillo, portavoce del MoVimento, ha già detto che non possono dilapidare il consenso di milioni di cittadini appoggiando una vergogna governativa. Non vuol dire che non sosterranno singoli e meritori progetti di legge, in particolare i più urgenti moralmente. Rimane un timore quirinalizio, che però non era sorto qualche mese addietro quando concesse il titolo ed il comando a Monti. In questo momento non può essere che di Bersani il primo tentativo destinato al fallimento. La regia prevede questo passaggio, a meno che..condiderata l'eccezionalità della situazione si saltino i preliminari e si arrivi subito al godimento. Non crediamo che George abbia il coraggio o lo sfrontatezza di affidarsi agli amici di sempre, ne citiamo uno particolarmente antipatico, Giuliano Amato. Sarebbe un ricadere nella peggiore prima repubblica, ha maturato prebende in grado di mantenere cinque villaggi africani ed un paesino italiano. In pratica, Napolitano aspetta Grillo al varco. Al Colle non è sfuggito che il leader 5 stelle si muove per lo meno con furbizia. Tutti aspettavano un passo falso, dopo le prime paure dichiaratorie, non ha sbagliato mossa od epiteto, tutti giusti. Era naturale che 163 parlamentari molti dei quali useranno il gps a Roma e nelle aule, dovessero avere una guida politica in attesa che i capigruppo e loro stessi riescano ad interpretare il mondo nuovo. A Rimini hanno avuto tutto il tempo d'apprendere, tra un consiglio e l'altro passano mesi, mentre la Città sprofonda velocemente. Non è nemmeno il caso d'accelerare lo scioglimento, se ci fosse un medico compiacente dovrebbe staccare la spina delle Feste e di Gnassi, la presa è la stessa. Attenzione alla Tripla AAA di GoldmanMonti



Beppe Grillo Superstar