lunedì 1 luglio 2013

Bevo Ergo Sum

Bevo, bevo, bevo, e son felice e son contento / anche se dopo vomito", facile fare del "velavevodettismo" ex post sulla Molo Street Parade ma data certe premesse non ci si può attendere che certi effetti. Un morto, non lì, ma poco cambia. La città era invasa già dal pomeriggio da giovani con la birra d'ordinanza. La manifestazione ha peraltro intercettato pare gli orfani della pedalata alcolica dei quali i versi sopra costituiscono l'inno. Una grande festa molto suggestiva in cui la presenza di tante famiglie e persone non lì per sballarsi non è bastata ad annacquare tanto alcool, ma se organizzi una specie di rave, pur con centinaia fra polizia ordinaria e privata ed una struttura in loco alla bisogna simile ad un ospedale da campo allora 1. sai cosa ti aspetti - 2. che ci scappi il morto su questi numeri, 200.000, è nell'ordine delle cose. Ballo e sballo differiscono per una solo consonante, impossibile "il divertimento sano", fiumi di birra, droga, tanti sballati venuti per sballarsi, scene tipiche dell'esterno delle discoteche, capannelli in cui si contratta, gente stesa a terra droga e/o alcool, una vacca non partorisce agnelli ma vitelli e lo sai. L'imponente schieramento di forze dell'ordine, volontari, sanitari etc. ha evitato che il peggio accaddesse "lì". La calca, sottovalutata ma che sappiamo può uccidere, ha provocato un ferito ma chi vi è stato capisce che poteva andar peggio e che un morto tutto sommato 1/200.000 è statistica. Purtroppo, "quel mondo lì" - notte-discoteche-musica etc. ha dentro sé questo aspetto - sballo, sia droga o sia alcool o ambedue, che ne è parte importante ed inseparabile. 
 ALBERTO MARIO PARI-BERNARDI