mercoledì 16 ottobre 2013

Credito Fraudolento

E’ successo. A forza di buttare sporco sotto il tappeto ora ci si inciampa sopra, la cosa buffa è che ci inciampano proprio i sostenitori della regolarità del metodo. Stiamo banalmente parlando della notizia del giorno: Gnassi e Vitali indagati per i fatti di Aeradria. Colpevoli, innocenti? A noi di Citizen non interessa. Non capite male però, non è che se venissero riconosciuti colpevoli non sarebbe importante e rilevante, ma, forse, potrebbe essere riduttivo rispetto al vero quadro della situazione. La vicenda di Aeradria, spogliata, di depistamenti, infiorettamenti e proclami è piuttosto semplice: la politica locale si è messa in testa di ottenere prestigio e chissà che altro aumentando le potenzialità di un aeroporto. La cosa poteva avere anche un senso se al posto di professionisti del settore non fossero state usate delle cariche politiche. La politica, non c’è niente da fare, non è imprenditoria e restituisce tutti i suoi limiti quando al momento di cambiare, per mutate condizioni, si affida invece a proclami vuoti di realtà. Già perché l’arma principale della politica è la dialettica e una situazione politicamente avversa si può risolvere con un cambio di paradigma. Lo stesso non si può fare però con un’azienda. Aeradria ne è un esempio lampante. Le continue forzature della politica, dal tentativo di rifinanziare la società nonostante la legge, all’annuncio di fondi Lombardo-Libanesi interessati all’Aeroporto, rappresentano un percorso di incapacità amministrativa il cui emblema sono proprio le lettere di patronage su cui la Procura indaga, non certo per verificarne l’esistenza, quella sembra essere sicura, quanto la conseguenza. Forzatura o atto legittimo? La risposta scritta del Primo Cittadino ad una interrogazione in Consiglio Comunale di Gennaro Mauro (PDL), che chiedeva conto nel marzo 2013 proprio dell’impegno assunto in quella lettera, sembra (a giudizio di chi scrive) piuttosto imbarazzata. Si parla di un impegno firmato di 730.000 € che non passò per il Consiglio comunale, ne per le mani dei Sindaci Revisori del Comune, perchè il Sindaco non lo riteneva giuridicamente rilevante e non gli era venuto il sospetto che qualcuno, l’Ex Presidente di Aeradria Masini, potesse usarla per chiedere credito presso Carim. Curioso come nella politca possano esserci tanti eventi all’insaputa di chi li commette. Come detto però all’inizio di questo pezzo quello che conta in questa storia non è la scoperta del se e come un Sindaco e un Presidente di Provincia siano colpevoli. Agli occhi della città di Rimini c’è un danno per cui l’incapacità e il dolo assumono la stessa identica rilevanza. Quello che conta è la domanda fondamentale che affligge la nostra epoca: ma in Italia… dove è finita la responsabilità politica? Sappiamo, ne abbiamo le prove, che negli USA un Presidente si dimette non già per una fellatio clandestina, ma per aver mentito sul fatto che quella fellatio sia stata in effetti eseguita. Sappiamo che in alcuni paesi dell’Europa del Nord spontaneamente ci si dimette anche per aver confuso le spese personali con quelle della carica che si riveste. E in Italia? Ai politici Italiani pagano mutui e ristrutturazioni a loro insaputa. Possibile che nessuno si prenda la responsabilità politica di aver ridotto un 80% di partecipazione pubblica ad una misera golden share del 20%? La responsabilità politica non è un moralismo inutile, è, nella realtà dei fatti, l’unico freno possibile ai danni che i politici posso fare, prima dell’Avviso di Garanzia ovviamente. Aeradria non poteva fare il co-marketing, era una partecipata pubblica. Per ovviare al problema si inventa la partecipata della partecipata: Air. Windjet, uno dei destinatari del co-marketing, fallisce e si porta dietro tutti. La regola per cui una partecipata non può ricorrere ad una tecnica aggressiva come il co-marketing rivela qui il suo senso. La politica però non accetta i sensi e pensa di avere il potere di cambiare i significati; infatti gli abili amministratori si sono così convinti che a Rimini potessero passare un milione di passeggeri da farsi intimare da Enac un adeguamento di struttura per tale traffico, tanto paga Pantalone. La cosa che non manca ai partiti però, a parte le velleità imprenditoriali, è la reazionaria difesa dello status ed infatti in men che non si dica ecco le dichiarazioni della coppia Petitti & Arlotti che mettono le mani sul fuoco a garantire l’onestà “personale, amministrativa e intellettuale” di “Andrea e Stefano“. Noi non ci saremmo sbilanciati in così tanti campi, ma i fronti comuni pare si costruiscano così. Comunque, concludendo, noi di Citizen non auguriamo colpevolezza a nessuno, ma vorremmo che l’inadeguatezza fosse trattata con la dovuta considerazione… con i mezzi e il personale che le amministrazioni comunali e provinciali hanno a disposizione non è facile fallire. Forse, però, è per questo che Vitali e Gnassi mantengono il loro sorriso intatto, sanno di aver raggiunto in qualche modo un’eccellenza.
 P.S. Ma Masini, quello che annunciava tramite stampa di aver salvato un aeroporto che fine ha fatto?
 Davide Cardone
citizen. it