domenica 6 ottobre 2013

Rimini-Rsm

Desidero dire due parole sulla ipotesi di collegare Rimini RSM per sgravare la statale. Anzitutto va detto che la riviera e la Repubblica sono già molto ben collegate da una strada che qui chiamiamo, per dire l'impatto che ebbe, "superstrada" da 40 anni che svolge egregiamente il suo compito, anzi, vanno anche troppo forte, come direbbe mia mamma. Trovo molto più scollegate ed isolate le cittadine sparse a ventaglio, specie la Valmarecchia, dell'interno nella provincia ricordiamolo sì piccola ma con la densità più alta in regione. Comunque pensare ad innervare ancor più la valle dell'Ausa cuore produttivo e commerciale fino all'amica Repubblica è una buona cosa. Bologna è collegata alle sue frazioni grazie a linee ferroviarie che certo non ha pagato la municipalità come noi il trc. Le infrastrutture di collegamento sono molto per un territorio, sappiamo bene. Questa città ha conosciuto 2 periodi d'oro quello romano fra repubblica e alto impero e quello medievale/rinascimentale dei Malatesta. Prima di diventare una città di turismo era una città di commercio grazie alle vie di comunicazione di terra, di mare e fluvuali prima della "scomparsa" del Marecchia e l'insabbiamento del porto. Con San Marino e con la Valmarecchia vedo bene 2 linee ferroviarie tradizionali "leggere"come quelle che c'erano, ma pagate dalla regione come ha pagato quelle bolognesi. Questo territorio in epoca pre-regioni era un tutt'uno con il pesarese. Il rapporto con Pesaro cessa non solo con la divisione amministrativa antistorica in 2 regioni distinte ma prima ancora con la graduale eliminazione del collegamento a mare del San Bartolo. Ciò fu dovuto al fatto, per me, che il mare avanzò fino a sommergerlo. Molti lettori avranno sentito della leggenda della città sommersa al largo di Cattolica. Orbene io ritengo che la leggenda nasca dal fatto che esisteva un abitato e una strada ai piedi del San Bartolo che collegava Cattolica e Pesaro andato sott'acqua a causa della c.d. "corvée dei sassi". Per farla breve la palata riminese è stata costruita in gran parte coi massi del San Bartolo che le navi riminesi andavano a prendere per secoli per portare l'approdo riminese sempre più al largo in quanto l'imboccatura del Marecchia non era più navigabile perchè i disboscamenti a monte facevano sì che il fiume portasse a valle fango e l'attività delle cave lungo il suo corso aumentando il letto e rendendolo altresì permeabile ne riduceva via via l'impetuosità tanto da non riuscire più a liberare la foce da fango e detriti che venivano a valle. Spero di essermi spiegato. Infine io credo che questa città debba ritrovare la sua dimensione portuale e marinara. E visto che siamo in vena di rivelazioni storiche vorrei dire in questa fase di rinascita dei borghi nel mese delle feste borghigiane che all'appello manca il Borgo Marina. Che non è quello odierno bensì tutta la zona da via Roma quasi all'area ex portuale o sia Destra del Porto e Dardanelli ora irriconoscibile per la costruzione della ferrovia, 
 Cordiali Saluti
 Prof. Lorenzino Bosci-Pini