mercoledì 23 ottobre 2013

Mani Avanti

Quando un'intellettuale come Ernestino Galli Della Loggia diventa disfattista significa che anche il Letta da loro sponsorizzato ha superato la soglia della sopportazione. Ho letto sul sito del Corriere un lunghissimo fondo che imputa alla mancanza di una classe dirigente il disastro nel Paese. Sembra che la recessione abbia imposto uno streap culturale, politico, sociale, mettendo a nudo tutte le carenze. La frase più comune che viene pronunciata è che non funziona niente. Quando per caso ottieni un servizio, una risposta pubblica decente, ti perdi in ringraziamenti stupiti. Ogni tanto la magistratura, scegliendo accuratamente casi  e persone, interviene come l'Uomo Ragno, riportando la temporanea giustizia. Per quella definitiva occorre attendere almeno dieci anni. Ernestino Galli della Loggia, giustamente, tira in ballo tutta la classe dirigente di questo paese, non solo la politica ma anche capitalisti e imprenditori, gli accademici, il mondo della cultura e delle professioni, i magistrati, gli insegnanti, gli alti burocrati. C'è un rimpianto per la Prima Repubblica con la constatazione che quella successiva ha portato solo personaggi peggiori, avidi ed incapaci senza la copertura dei partiti. Bande solitarie che hanno assaltato una diligenza più piccola e meno capiente. L'elenco dei deficit nazionali è lungo: industria, finanza, scuola, lavoro, pubblica amministrazione, tasse e spesa pubblica, meritocrazia inesistente e, ovviamente, la politica delle.. larghe intese. Anche il Presidente della Repubblica. Leggere un articolo così impressionante ma veritiero sul giornale di Casa Letta è un allarme impietoso, le vignette che illustrano i prossimi controlli delle Entrate nei bidoni della spazzatura degli italiani non provocano sorrisi. Qualcuno si è chiesto dove Ernestino fosse in questi anni, quando nei piani alti del suo giornalone si svolgevano tutte le pratiche che ha denunciato oggi. E' la stessa domanda con le dovute carature in meno che un Morolli105 mi rivolge indirettamente, volendo stigmatizzare l'attuale critica attraverso il mio passato operato. Anche ai bambini politici è doveroso rispondere non a schiaffoni, ricordando che il sottoscritto dopo avere raggiunto il massimo aspirabile da tutta la pietosa truppa democrat consiliare, ha scritto, di suo pugno, una lettera di fanculo a tutti quelli che ancora governano la Città. Dovrebbe essere il loro bignami comportamentale. E' vecchia di dieci anni ma la potrebbero leggere in Consiglio, farebbero, almeno una volta una figura..decente.