mercoledì 30 ottobre 2013

Il Ponte Romano

E' demenziale proporre la chiusura del ponte Romano penso che sia un boutade per distrarre l'attenzione dalla vera magagna ed emergenza: il ponte sul Deviatore. Dirò come la penso dunque. Anzitutto una precisazione che naturalmente lascia il tempo che trova ma mi piace fare: per i riminesi dei secoli passati quello è sempre stato "il ponte di Ottaviano", Ottaviano Augusto: il "figlioccio" di Cesare e primo degli imperatori che lo fece costruire assieme all'Arco; sotto Tiberio fu terminato e solo recentemente si è imposta nel parlato la denominazione attuale. Ciò detto, personalmente non ci vedo nulla di male a continuare ad utilizzarlo per mezzi a motore leggeri: motocicli, auto elettriche, auto di piccola stazza e cilindrata; anzi che noi si usi un ponte romano la trovo una specie di curiosità. Certamente andrebbe "doppiato" ma non con una strada a monte in quanto quell'area va lasciata ed anzi è stata lasciata libera nella ipotesi che il Marecchia in una piena eccezionale si riprenda il suo originario letto. Quindi l'unica soluzione è un ponte solo che dovresti andare a rompere le scatole al quartiere "Flori", professionisti etc., e nessun amministratore ha oggi l'autorevolezza per "spaccare" in 2 detto quartiere, ok? Un altro problema è l'orribile parcheggio che soffoca di smog fra parco e borgo S.Giuliano. Questa zona in passato "sfigata" diventa snob quando si piazza la provincia a poche decine di metri lo stesso dicasi per il borgo dove vanno a invecchiare diciamo le vecchie glorie cittadine o dove ivi hanno il proprio "buen ritiro". Come tutti sanno il borgo era il borgo dei miserabili per antonomasia ed il fascismo visto che era un posto di "anarchici", nella accezione del tempo ladruncoli, puttane, sfaccendati, sediziosi politici etc., cercò di distruggerlo in nome della nascenda Igiene Pubblica. A mio parere il parcheggio pestilenziale di smog va spostato allestendo un'area sul confine nord-occidentale del parco fino all'Ina Casa ma anche lì andresti a rompere i maroni a gente che conta piccola borghesia etc. e questo è a mio parere il problema unico che si frappone alla realizzazione di un "passaggio a ovest": la manina di chi può anteporre i propri interessi a quelli pubblici e al limite anche di doverosa salvaguardia di un opera considerato che la stazza dei mezzi attuali comincia ad essere dannosa per il ponte e NON vorremmo che arrivi qualcuno che ci dice che lo maltrattiamo come maltrattammo i delfini no? Concretamente dunque un ponte alternativo non si è mai fatto per non inimicarsi il quartiere Flori e per null'altro. A questo aggiuncasi che adesso occorre anche tener conto del peso del ristorante del fratello del sindaco e di tutti i.... della provincia che ivi parcheggiano e gozzovigliano. Infine vorrei dire che anticamente verosimilmente a mio giudizio il Borgo San Giuliano nasce come approdo fluviale del Marecchia mentre dall'altra sponda del fiune era il porto propriamente detto nel quartiere conosciuto come "Castlaza" - 
D.Saluti. 
dott.Alberto Amati.