domenica 13 ottobre 2013

Sambodromo

Che casino! Il carnevale in autunno non si era mai visto, ma il PD riminese ne sta mettendo in scena uno da far impallidire quello di Rio (ecco, forse ora capiamo il perchè delle visite a Rio de Janeiro di qualche Assessore). Tutti contro tutti in nome del posto da ricercare o mantenere. Magrini si candida alla segreteria per conto della mozione Cuperlo. Dicono ci sia Melucci dietro: malelingue! L’attuale Onorevole Segretaria non fa in tempo a ricordargli le regole interne che subito Vitali, alla ricerca di qualcosa da fare, si toglie la giacca di Presidente della Provincia, la posa accanto a quella di moralizzatore e indossa quella di arbitro del PD, espellendo Magrini per violazione del regolamento del partito. Intanto i renziani, dopo aver capito di avere il vento in poppa, che fanno? Ammainano le vele! Ma come?! State andando a vincere su tutto il territorio nazionale e quì vi incartate così? Zerbini, cosa combini? Da una serie di veti incrociati vengono eliminati uno ad uno tutti i nomi con un po’ di visibilità e si ripiega sulla candidatura di….aspetta, non mi ricordo il nome, comunque è un ragazzo di Cattolica; non quello che è stato assunto come segretario del sindaco, quello è stato silurato, perché ha detto di no ad altri candidati. Sarà mica che l’Onorevole Tiziano sta coi renziani per tenerli a bada? Sò ragazzi! Intanto il sindaco di Rimini, visto che non ha trovato nessuno vicino a lui in grado di fare il segretario (se si votasse per organizzare feste avrebbe avuto diversi nomi da mettere in lizza), sta sparando a zero su tutti i candidati. Sta sparando, insomma, anche su colui che da domani sarà il segretario del suo partito. Gulp! Gnassi che prima di fare una mossa cerca sempre di capire dove soffia il vento, questa volta sembra proprio in confusione. Un po’ di ragione ce l’ha però: sottolinea la mancanza di programmi dei candidati. Lui, che fu candidato alla segreteria dei DS prima e del PD poi, unicamente per l’alto valore dei programmi che metteva in campo; acclamato come guida dagli iscritti, poiché indicava la radiosa via che porta a Friburgo, partendo da un puntino sull’asse dell’Adriatico. Ah, segretari così non ci saranno più! Questa è anche la promessa di chi lo sponsorizzò all’epoca. Nel contempo, tutti i convertiti da Bersani a Renzi, partendo dal capogruppo Agosta, pallottoliere alla mano, iniziano a capire che forse il salto della quaglia non prevede una rete di protezione. La sfilata dei carri prosegue con Vitali e Gnassi che, prima pro Bersani e poi avvicinatisi a Renzi, oggi nicchiano in attesa dei primi sondaggi per capire con chi schierarsi. Le battaglie si fanno per i principi e per i valori: li ringraziamo per l’alto insegnamento. Però bisogna essere contenti: sono incapaci di gestire la politica, ma come amministratori della città sono dei fenomeni! Il filo conduttore delle mosse che i Gemelli hanno fatto in questi anni è uno solo: vogliono far fuori Melucci. E anche in questa occasione, vogliono schiacciare Magrini per colpire Maurizio. Ci provano e ci riprovano in tutti i modi, ma il problema è sempre quello: non riescono a prenderlo, perché sta due metri sopra di loro. Quindi, avanti coi carri! 
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