martedì 15 ottobre 2013

Un Discorso Serio

E' possibile avviare un discorso serio sulla Spiaggia? Sembra di si, anche se la componente più interessata si è trincerata dietro ad un perdente ombrellone, lanciando sabbia ed insulti. Ho letto alcuni articoli, riflessioni che fanno sperare in un futuro migliore rispetto agli squallidi Piani presentati e variati. Il fallimento di questa amministrazione è da concordato cittadino, tutti avevano avvertito la puzza di bruciato che sale dai banchi della maggioranza, era arrivata sulle piste felliniane provocando, per il momento, avvisi di...garanzia. Il congresso cittadino è rivelatore della pochezza che esprimono. Anche a Rimini hanno usato le seste/settime file di un teatro vuoto. Non giocano nemmeno più lo stufoso ed insultante giochino delle quote rosa. Con la vittoria della Petitti alla Ruota della Fortuna familiare hanno chiuso l'attività. Sembra che "la Guerra" come titolavano all'unisono le quattro fotocopie sia tra MelucciMagrini e ...Russomanno, che non conoscendolo, voterei. Il massimo del risalto mediatico per una tenzone che una volta era degna di un quartiere sconosciuto. Biagini, il Partecipante a tutto, dove lo avete messo? Un politico, un amministratore, per essere almeno ritenuto tale, deve avere il quadro della situazione, chiamato a valutare. Parlando della spiaggia, la prima osservazione rileva che siamo arrivati alle tifoserie organizzate, gli ultrà, padroni, signori dello stadio sabbioso. Sembra siano stati incoronati, sono semplici concessionari in scadenza, prolungata per grazia ricevuta, di un bene pubblico inalienabile anche per un certo Baretta. Il dibattito è tra chi si mostra più amico, se dai loro tutte le ragioni che non hanno, ed il resto della città e delle forze politiche. Devo dire che anche la più nuova, vergine anche di questi argomenti presto arriverà a formulare una interessante proposta che unisca il grande problema ambientale alla necessità di innovare. Non partecipare al Sun per paura di qualche fischio è proprio da cagoni. Non sapere difendere le proprie ragioni e molto peggio di non averne. Non sono migliori le argomentazioni di quelli che vorrebbero la spiaggia...tutta libera.  Un contesto sterile, che rischia di far apparire l'assurda proposta in atto come legittima. Più volte ho auspicato che sull'argomento si aprisse un confronto serio, doveva partire dal Pd reo di governare(?). Hanno iniziato con il dolo legislativo, proponendo attraverso la Legge Errani un affidamento trentennale come bond demaniali agli stessi concessionari. Li hanno massacrati, sbeffeggiati con richieste di ..infrazioni europee. Secondo voi, compagni ed amici delle Oasi per quale ragione un furbissimo come Melucci non vi vuole nemmeno vedere nella sua personale Cartolina di Rimini? Non sarà perchè sa o gli hanno detto che la Ue non recederà MAI dalla Direttiva Bolkestein? Allora usiamola per rinnovare l'Arenile, il nostro bene maggiore e per ragioni benedette ancora intatto. Ci vorrebbe una amministrazione che invece di pensare al Lungomare Paesani costruisse un Piano Regolatore che imponesse il dialogo urbanistico tra arenile e attività ricettive, eliminando quell'orrenda e pericolosa autostrada sul mare, assieme alla comica pista pedonale con soppalco. La Spiaggia deve concretizzare il percorso culturale condiviso da tutti della città sistema. Partendo da un'arenile veramente denso di innovazioni, eliminando tutto il cemento inutile ed i giochi in serie nelle 250 zone concesse. Si creerebbero almeno quattro condizioni strategiche: investimenti importanti atti a smuovere un'economia al lumicino, ritorni decisivi sul piano turistico, aprire una prospettiva positiva per il futuro, avere un punto di partenza su cui fare ruotare ulteriori indirizzi programmatici. Il turista non vota, ma sceglie il luogo dove andare in vacanza. Il turismo è un prodotto, come tale non deve piacere al produttore ma soddisfare il compratore. Il soggetto pericolosamente debole del nostro sistema turistico è quello più strategico, ossia il comparto ricettivo. Passando all'azione, significa impostare una spiaggia che sappia rispondere a questi principi. La soluzione era allegata al primitivo Piano Spiaggia pur con le necessarie correzioni, con l'aggiunta delle aree del lungomare e quelle in fregio, per realizzare stabilimenti balneari che nella parte infrastrutturale sappiano dare sostegni importanti al ricettivo. Spazi comuni attrezzati, comprensivi di piscine vere, possibilità di mangiare in spiaggia. Una impostazione volutamente e necessariamente sintetica, va riempita di contenuti specifici, ad esempio, i parcheggi degli alberghi potrebbero essere realizzati nel sottosuolo con una grande fascia di verde di collegamento. Comparare a questa impostazione la zona nord che ha altre caratteristiche. Quanto rappresentato ha il solo intento di dare corpo ad una seria discussione, mai avviata nello Stadio Spiaggia. Da contrapporre alle stupidate, stronzate lette recentemente: dalle presunte tipicità, alle paventate invasioni straniere, fino alle comiche vaschette da bagno piene di sabbia.  Nell'augurato ambito virtuoso di una discussione, si possono aprire infinità di occasioni con le nuove strutture, per superare quei surrogati anche caricaturali delle presunte piscine formato vasca da bagno, ai servizi offerti in un camerino. Chi oggi ha il potere/dovere di amministrare è obbligato a confrontarsi su questi temi. Non mi voglio accanire sul Lungomare Paesani, tutto sommato rappresenta una volontà d'intraprendere, ma su chi permette che una Città come la nostra precipiti in retrocessione per volere sempre imporre la frusta e poi il calesse. Prima gli amici devono andare da Lui e poi..Ribaltiamo il concetto, mandiamo a casa Gnassi, già avvisato, e..programmiamo il futuro.