mercoledì 16 ottobre 2013

Enti Locali e Società

Le società partecipate dagli enti locali rappresentano un aspetto delicato per le finanze pubbliche. Le stesse hanno rappresentato centri di potere irresponsabili, ricorso sistematico al debito, comode sistemazioni di politici locali, e ultimamente lo strumento per consentire agli enti locali di aggirare le norme in materia di patto di stabilità. Il legislatore, soprattutto negli ultimi anni, ha cercato di ridurre il ruolo delle società pubbliche, ma senza conseguire alcun apprezzabile risultato a causa della resistenza degli Enti locali. Le società concorrono pesantemente al debito pubblico e, come è avvenuto nel Comune di Alessandria, possono contribuire al dissesto degli enti locali proprietari. Il Comune di Rimini contribuisce a questo quadro allarmante con 34 società, anche con un’inutile holding, partecipate direttamente o indirettamente. In particolare, nessun dubbio può sussistere sull’importanza strategica dell’aeroporto e del sistema fieristico-congressuale, pertanto deve essere riconosciuto agli amministratori pubblici il merito di avere avviato le iniziative a beneficio della comunità locale. In seguito, i politici locali si sono improvvisati imprenditori con iniziative rischiose che hanno limitato lo spazio all’imprenditoria privata che, con le privatizzazioni, poteva consentire l’acquisizione di risorse finanziarie e la prosecuzione di attività preziose per il nostro territorio. La dolorosa vicenda Aeradria che ha assorbito notevoli risorse pubbliche deve essere di monito. Aeradria è ora sulla soglia di un fallimento che, se dichiarato, avrebbe effetti disastrosi sull’economia locale, poiché la società é fondamentale per il turismo, il settore fieristico-congressuale e l’indotto che procura nella Provincia di Rimini. Le ultime notizie sull’esito del concordato in corso, in particolare dopo la relazione del Commissario, sono allarmanti, ma in proposito si obietta che l’orientamento negativo non è conforme con le finalità che si é proposta la riforma del diritto fallimentare. Infatti, l’obiettivo della riforma che si differenzia dal precedente intento punitivo, è essenzialmente quello di consentire la continuità dell’impresa, per cui gli interessi economici dei creditori e, aggiungo, quelli sociali e occupazionali dovrebbero essere perseguiti a prescindere dal comportamento degli amministratori. Gli organi sociali e gli amministratori pubblici si potranno difendere nelle sedi opportune, ma l’obiettivo prioritario deve essere quello di assicurare la continuità aziendale. Certamente, esistono tuttora ombre sul futuro di Aeradria, ma è ovvio che la Cassa di Risparmio, socio di riferimento, il cui mestiere non è quello di gestire scali, sarà promotore di ulteriori ingressi strategici nella compagine sociale per assicurare un futuro all’attività e al nostro territorio. La situazione per l’economia riminese, fatte le debite proporzioni, è simile a quella dell’Ilva a Taranto, non richiede interventi pubblici come in Alitalia, per cui sono auspicabili prudenza e moderazione da parte dei decisori istituzionali.
Dott. Mario Ferri