mercoledì 23 ottobre 2013

L'Incertezza del Diritto

Ci sono molte cose che provocano sentimenti di paura nell’essere umano, ma le situazioni che provocano vero e proprio terrore hanno tutte a che fare con l’insicurezza. Ci sono avvenimenti, come il lutto, che tolgono qualsiasi certezza su quella che pensavi fosse la vita e ce ne sono altre, come l‘incertezza del Diritto, che ti espongo a forze superiori, non preventivate, per subire abuso, violenza. La legge è uguale per tutti, ti insegnano. Tu pensi che non è proprio così, ma che, se conduci una vita onesta, poche saranno le cose che potranno veramente inibire il tuo diritto e, se ti succederà, sarà opera di delinquenti… invece… Quello che è successo oggi in via Serra, sul cantiere del TRC, ha dell’incredibile e ha lasciato molte persone prive di sicurezza di fronte all’incertezza del Diritto. Una sentenza di un Giudice di un Tribunale Amministrativo è una di quelle cose che non ti verrebbe mai in mente potesse essere presa per “acqua fresca” e, dicendo questo, cito una persona che, anche se non direttamente interessata, ho visto allontanarsi molto triste da quel cantiere. A questo punto però serve un riassunto delle puntate precedenti. A Rimini è in avanzato stato di completamento un’opera chiamata TRC (Trasporto Rapido Costiero). Che cos’è? Nonostante sia reduce da un iter di quasi vent’anni alcuni hanno scoperto solo ora che non si tratta di una metropolitana, ma di un filobus bisognoso di una sede tutta sua da percorrere, questa sede è a senso unico alternato. (Quando dico che certe persone l’hanno scoperto solo adesso, mi riferisco anche a dirigenti amministrativi di vario livello, non unicamente a cittadini. Questo autobus da 100 milioni di Euro, chiamiamolo con il suo nome, non collega fiere ad aeroporti e magari a Palacongressi. Collega il niente con il nulla, limitandosi a percorrere pochi km parallelamente alla ferrovia, nemmeno lato mare. Nel corso degli anni molte persone hanno lottato contro l’inutilità del progetto, tanto più che per realizzarlo è stata tirata una linea retta secante realtà molto popolose. Oggi sappiamo che quella traiettoria è stata scelta in maniera piuttosto approssimativa contando su “aggiustatine” successive. Tutto fattibile se non fosse che le aggiustatine ledono il diritto di diverse persone e, come sembrano aver scoperto le indagini dell‘Ing. Gallini, costringono il Piano Esecutivo a prendersi delle libertà nei confronti del Piano Regolatore Generale assolutamente non previste. Ovviamente tutto ciò non è regolare, ma il trucco sembrerebbe essere abbattere ciò che da fastidio, con un’occupazione provvisoria al di la di quelli che sono i confini stabiliti in prima istanza. E’ successo al garage in muratura di Giovanna Fin e non sappiamo quante altre volte sia già successo, ma oggi stava per succedere alla casa di Walter Moretti. Eh si.. perché anche questa volta non si trattava di un magazzino in lamiera, una tettoia o un capanno, era una casetta in piena regola con trenta metri di piano, trenta metri di cantina, allacciamenti luce e gas, pavimenti, cucina, lavandino e quadri alle pareti. Un pezzo di casa. sentIl Proprietario, nella traballante certezza del suo Diritto ha opposto una sentenza del T.A.R. a ciò che stava accadendo, per scoprire poi che quello che sospettava era vero: Ci sono poteri nei confronti dei quali il cittadino non ha diritto ed allora è dovuto salire sul tetto di ciò che gli volevano tirare giù, per ristabilire gli equilibri. Non avete capito male. Siamo a Rimini, la capitale del turismo, si suppone un luogo civilizzato del nord est italiano. Un cittadino è dovuto salire su un tetto ed opporre resistenza passiva, in quanto nemmeno la sentenza di un giudice amministrativo non gli garantiva la certezza del suo Diritto. La sentenza del Giudice TAR è semplice, cosa rara e da apprezzare. In sintesi : dato che l’Avvocato Bernardini di AM ha dichiarato non essere prevista in esecuzione degli atti impugnati (ossia quelli dell’occupazione provvisoria) nessun abbattimento eccedente a ciò che è stato espropriato nel 2007, è inibita la demolizione di manufatti o loro porzioni sull’area temporaneamente occupata. Come dire (l parafrasi in libertà): Avvocà.. se non hai dichiarato il falso non avrai nessuna difficoltà a far rispettare quello che tu stesso hai detto. Oggi AM ha fatto una brutta figura e, non essendo stati presenti, non avete idea di quanto. Ci sarebbero molte cose da dire e da raccontare, compresa l’espressione di disprezzo che ho letto in viso al dirigente AM Amadesi nei confronti di Moretti e suo figlio che difendevano la loro proprietà… solo una mia impressione? Il dato più esemplificativo però è la risposta stessa di Agenzia Mobilità. Dopo essersi dichiarata sorpresa che qualcuno legga sentenze TAR con la propria testa parla anche di: “ una ordinanza più recente, datata 10 ottobre 2013, con cui il Giudice del TAR respinge la richiesta di sospensiva, con analogo oggetto, relativa ad un’altra proprietà.” Ma NON quella di Moretti ce lo vogliamo aggiungere o no? E se poi c’era tutta questa sicurezza come mai Dal Prato ha passato un mese a farsi offrire limoncini a casa degli espropriati per cercare accordi? Ed ancora come mai si è scelta la strada dell’inganno con il blitz di cui molti sono stati testimoni oggi? E’ strano che chi usa con tanta confidenza i colpi di mano possa farsi sorprendere da un’interpretazione di una sentenza diversa dalla propria.. no? Mentre il Consigliere Luigi Camporesi difendeva sul campo quello che riteneva essere un Diritto, dal Parlamento Giulia Sarti procedeva con esposti alla Procura, alla Prefettura, ai Carabinieri e al Ministero delle Infrastrutture. L’opinione di chi scrive, modesta quanto si vuole, ma qui rappresentata, è che siano proprio queste autorità chiamate in causa a dover ristabilire la certezza del Diritto, perché non ce nulla di più brutto che pensare di essere in balia di entità che non subiscono l’influenza della legge. 
 P.S. Ma la nipote di Melucci, assodato che non si tratta di un caso poltrona assistita, che cosa aspetta ad esprimersi nel merito della questione? (Almeno politicamente). Forse preferisce che se la veda l’esperto in mosse repentine Dalprato?
 Davide Cardone Citizen