lunedì 28 ottobre 2013

Dissento

Vorrei pubblicamente dissentire rispetto alle dieciemila celebrazioni felliniane che si svolgono praticamente dalla scomparsa del regista riminese-romano senza soluzione di continuità con grande dispendio per la collettività. Spiego. Quest'anno cade il 20nnale della scomparsa e si sono inventati questo modesto a mio avviso calembour “Fellinianno” quando dovrebbe sapere chi organizza queste cose che prima viene il contenuto dopo la forma ed invece a Rimini si pensa che trovando uno slogan ad effetto il contenuto sia secondario e vabbè. Allora oggi il 20annale fra 5 anni i 25 dalla scomparsa. Poi c'è l'anniversario della nascita, dell'uscita di Amarcord, il 50 dal Nobel, il 70nnale del diploma al Liceo del Maestro come vedete con Fellini le ricorrenze sono potenzialmente infinite, e c'è ancora chi accusa la città di “non onorarlo abbastanza”. Altri ha già osservato che Fellini sia per il suo rapporto con la RAI, sia per la sua fama mondiale è onorato, ricordato, proiettato, studiato ogni giorno in ogni parte d'Italia e del mondo, in modo anche più appropriato di come lo si faccia qui. Onestamente questa figura, pur bravissimo, sensibilissimo, di fama indiscussa che ha dato a Rimini in termini di appeal etc. - soffoca in certo senso la città che ne ha fatto una specie di Santo – e qui si capisce come nascano i miti e probabilmente anche i Santi. Una fissazione simile la si riscontra per esempio a Bologna, la mia città, con la figura di Guglielmo Marconi, di origini porrettane e non bolognesi, di cittadinanza inglese, di madre irlandese, di padre naturalizzato inglese, trasferitosi nel regno unito ma che Bologna, e non Porretta al limite, continua a celebrare e stracelebrare. Infine una nota mia: ma perchè la gente invece di continuare a celebrare quello che ALTRI ha fatto non fa - “chi sa fa, chi non sa insegna”, nel caso “celebra”. Distintamente
Efeso Zambianchi Rimini - Bologna