sabato 19 ottobre 2013

Tris(t)e Stabilità

Da giorni, alcuni quotidiani nazionali, vogliono dimostrarci quanto risparmieremo (impossibile) con la nuova tassazione tributaria, la cosiddetta TRISE inserita nella legge di stabilità 2014 in corso di emanazione. Gli ultimi due anni, con l’istituzione dell’IMU e della TARES, sono stati caratterizzati da un insensato scontro tra potere Centrale e potere Locale. Ciascuno ha cercato di dare la responsabilità all’altro sulla paternità di una imposizione che poco piaceva (men che meno a noi contribuenti). Ora, il nuovo Governo, ha mischiato le carte e con un’innovativa comunicazione ha annunciato la revisione della tassazione locale. Dal prossimo anno dovremo quindi fare i conti con la nuova TRISE (detta anche Service Tax) che si andrà a sommare alla residua quota dell’IMU, rimasta su alcune fattispecie impositive. La nuova tassazione è stata comunicata con questo slogan “La nuova Service Tax "Vedo, pago e voto”. Lo Stato con il riordino della tassazione locale ha inteso così dare piena autonomia ai Sindaci e quindi possiamo parlare di “una tassa locale pagata ai Comuni per pagare i servizi dei Comuni”. Come replicheranno ora i Sindaci a questa campagna informativa ? Cosa ne pensano i cittadini che vedono, pagano e poi [forse] votano ? A dire il vero sarà opportuno, per il bene di tutti, che anziché replicare allo slogan del Governo, i Sindaci ed i propri collaboratori, si organizzino per trovare il metodo ed i criteri più efficaci a dare applicazione alle nuove norme. Le Amministrazioni non possono più permettersi di ostacolarsi tra di loro, così come hanno fatto in questi ultimi due anni, rinviando od esasperando i pagamenti delle imposte. Ora hanno le casse vuote. E’ necessario trovare il “bandolo della matassa” per fare ripartire questo paese e le nostre città con una tassazione alla portata di tutti. Se i Comuni non riusciranno a trovare il giusto equilibrio nel fare pagare le tasse, con una gestione dell’ordinario puntuale, organizzata ed equa, difficilmente potranno puntare ad accertare coloro che non hanno pagato. Le difficoltà economiche del nostro tempo dimostrano che chi non riesce a pagare l’ordinario sicuramente non riuscirà a pagare l’accertato e, pertanto, l’ordinario deve essere determinato con attenzione e massima precisione. Non si possono determinare aliquote e tariffe “un tanto al chilo”. Le norme vanno applicate così come sono e se non fossero giuste vanno cambiate. Non serve a nessuno aggirarle visto che i loro effetti negativi si ripercuoterebbero sui soliti noti. L’anno prossimo ci ritroveremo a parlare ancora dell’aumento della tassa sui rifiuti per alcune categorie che, probabilmente però, hanno pagato meno fino ad oggi.
 FABIO LISI