venerdì 13 marzo 2015

Espressioni infelici ( ovvero le gaffes del si salvi chi può)

Stamattina su tutte (tre) testate della nostra città, viventi e agonizzanti, c’era solo cronaca nera. La normalità per Rimini o, come dice il sindaco, “Rimining”. Scippi, truffe, lesioni più o meno gravi presunte pedofilie e nefandezze varie miste e assortite. Fuori dal coro solo il Carlino che esce fuori con questo titolo in terza o quarta pagina locale: “Rimini: Met al Meni sul Milano”. Leggi e parlano, ovviamente, dell’Expo di cui fino a poco tempo fa, si parlava sempre in “Nera”, ma Nazionale. Non c’è niente da fare. Quando la depressione e la disperazione vincono si incappa anche fatalmente nelle espressioni più infelici: “Met al meni” (che dovrebbe essere una banalissima esibizione di massaie che fanno la piada o le tagliatelle nonché di chef “famosi” significa “mettere le mani” e dire “mettere” le mani sull’Expo di Milano dopo quello che è successo nei mesi scorsi con l’Ndrangheta e co. è una delle espressioni più infelici che si possano trovare. Ma ormai Rimini se le è beccate tutte. Dopo “a San Valentino si vola sul Fellini” la Rimining/Rimming di Gnassi ci mancava solo mettere le mani sull’Expo di Milano per completare l’opera. Per fortuna in Calabria capiscono che non c’è da prenderci sul serio e non c’è il rischio quindi di trovarsi qualche picciotto a spiegarci “che le mani ce le hanno già messe loro” e ai “nuovi”, ben che vada gliele tagliano. Ma almeno questi infortuni/gaffes fossero volontari! No! Non lo fanno proprio apposta e non se ne accorgono nemmeno. Siamo proprio al Fila Dritto. 

Woland