domenica 29 marzo 2015

La Rivoluzione delle Escort

Per permettere alle verità, discutibili come le indagini, di emergere in Italia ci vogliono almeno venti anni. Tutti i grandi processi mediatici vengono riesumati per la gioia della Barbara D'Urso. Anche in ambito politico, alcune vicende ormai decrepite, vengono riesumate quasi sempre perchè qualche pentito spettatore o protagonista decide di raccontare almeno una parte della storia. Sembra che anche a Rimini vogliano fare il revival giornalistico del ventennale della nostra Tangentopoli. Roba da dilettanti rispetto alle attuali associazioni. Io sono stato l'incarcerato "innocente". Nelle commedie c'è sempre quello che paga per tutti. Berlusconi e Tremonti subirono pressioni fortissime affinché accettassero il salvataggio del Fmi. Loro non cedettero applicando un catenaccio italiano e nei corridoi si cominciò a parlare di Monti, mi sembrò strano. Così ricorda la pantomima della "cacciata" di Berlusconi  l'ex premier spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, in un'intervista concessa ieri alla Stampa, invisa dagli americani perchè troppo filorussa. Al G20 di Cannes del 2011 si cospirò affinché l'esecutivo regolarmente eletto di Silvio Berlusconi fosse destituito. Gli Usa e i sostenitori dell'austerità volevano decidere al posto dell'Italia, sostituirsi al suo governo. Che ci siano riusciti senza grandi sforzi non importa a nessuno. Che si sia fatto uso abbondante, stante la scelta,anche delle escort, sono particolari irrilevanti. La storia di un Paese a sovranità annullata non interessa a nessuno. Tre governi, uno dopo l'altro, imposti dalle Troike che comandano. Fino ad arrivare a Renzi che all'inizio della vicenda non conosceva nessuno. Credo che anche con Zerbini si siano presentati dopo. Bertozzi invece lo ha incontrato al Consorzio dei Padulli. Pensate cosa ha prodotto la forza della "pressione" mediatica e che pompaggio hanno innescato con l'ultimo prodotto. Non ha avversari, però non si va alle elezioni. Ci sono due variabili altrettanto pericolose. M5Stelle e Lega. Se non riescono a regalarsi una legge elettorale su misura ci possono essere delle sorprese. I 5 stelle, si stanno accorgendo che con la vecchia struttura ideata dal Duo, affondano piano piano. Perfino Affronte, abbandonati gli inutili delfini, inizia a giocare per il suo futuro. La Giulia Sarti l'ha capito subito. Iniziano i primi approcci sentimentali con la parte del Pd definita sociale. La riva alla quale possono/devono approdare è quella. Si formerà un "cartello" elettorale ancora difficile da quantificare però pericoloso per il renzismo costretto ad una virata sempre più destrorsa. Poi c'è la Lega sempre sulla destra che farà incetta di voti, con intendimenti chiari e comprensibili. Il Banana è finito. Alfano una macchietta. La prossima partita si giocherà sul terreno scivoloso per le ambizioni del Premier. Non basteranno i dipendenti pubblici, pur aumentati dai "precari" della scuola. E' sufficiente che una quota dei non votanti decida di compiere il doveroso atto che la storia del protetto di Verdini sia destinata a finire.