sabato 14 marzo 2015

Siria:lacrime coccodrillesche

Stamattina abbiamo avuto l’occasione di leggere un lunghissimo articolo di Domenico Quirico sulla “Stampa”. Il pezzo non è altro, prendendo spunto dalle “luci spente” nel paese propagandate negli ultimi giorni, che una lunga e noiosa geremiade sulle sventure che hanno colpito Damasco. Naturalmente in mezzo a una serie di lacrimevoli storie, affiora qua e là, esplicita o implicita, la domanda: “ma dove abbiamo sbagliato?”. Riferito ovviamente al fatto che, nella prospettiva della “Stampa” e di Quirico, non si capisce perché la Siria non si sia liberata del feroce tiranno Assad e sia corsa nelle mani dei liberatori “Islamico-moderati”, con alle spalle i finanziatori/armatori sauditi+americani+ europei. Invece di buttarlo nel cestino abbiamo ceduto alla tentazione di rispondere a questo spettacolo giornalistico coccodrillesco. E’ ovvio che il signor Quirico sbaglia. Non è stato sbagliato niente e tutto è andato quasi secondo i piani dei promotori citati prima. L’unico dettaglio che stona ancora è che Assad è lì che si difende. Ma l’obiettivo vero: distruggere la Siria e gettare l’area nel caos è stato perfettamente raggiunto. Quindi Quirico cos’ha da lamentarsi? Infatti la Siria è nella stessa situazione di Jugoslavia, Iraq, Libia, Afghanistan. Perché di questi non si lamenta? E non ci ammanisce qualche servizio strappalacrime? Forse la risposta la si può trovare nelle ultime dieci righe dove questo giornalista si lascia scappare un grido di dolore per i capi sunniti “costretti” ad allearsi con Al Qaida per difendersi dai “macellai iraniani”. Ecco scoperto forse l’arcano di questo articolo, altrimenti inutile, sapendo benissimo chi sono i padroni e finanziatori della “Stampa” si capisce da qui da queste ultime frasi che lo straziante grido di dolore di Quirico non è per Al Qaida e l’ISIS, visto che tutti quanti prendono i soldini dallo stesso ufficiale pagatore. Il vero nemico è l’Iran dei “macellai” e magari (ma non viene citato) il grande alleato di Teheran cioè Putin. Alla fine con cinque righe il nostro uomo avrebbe potuto risparmiarsi una pagina intera e scrivere quel che si voleva veramente da lui.
La redazione 
P.S. Dimenticavamo che già prima di Natale il Cancelliere ci preannunciava che il prossimo fronte dell’”Impero del Bene” (o del caos se si preferisce) si sarebbe aperto in America latina. Ce ne siamo ricordati oggi, scrivendo questo articolo, e le news che in queste ore arrivano da Venezuela, Brasile, Argentina ecc. ecc. confermano la previsione.