lunedì 30 marzo 2015

La Politica delle Fiere

Siamo passati dalla moda della Fiera in ogni comune italiano all'attuale periodo che dura ormai otto anni per cui non ci sono Fiere X Tutti. Invece di dedicarsi alle facili parade sull'abusivismo, chi vuole davvero una alternativa riminese si dovrebbe occupare dei nodi principali della nostra realtà. Siamo sovradimensionati rispetto alle potenzialità che il mercato (ancora) ci offre. Non bastano Palas, Fiera, Trc, Colonie e..Questura? Tutte infrastrutture pensate per la "grandeur" di sapore cagnoniano. Non esisteva allora, fa rabbrividire adesso. Chi paga, poco e tardi, è il Magnifico. Il migliore amministratore con largo margine. Non essendo uscito dalle scuole comuniste subì l'affronto di vedere Piccari sorpassarlo per meriti politici. Non è questo l'errore più profondo che ha fatto il Pci a Rimini. Questa è stata goliardia. Non capi, impedito dal peso culturale della sovrastruttura funzionariale, che Rimini necessitava di aggiornamenti urgenti. La rendita di posizione nel settore turistico, facile da riscuotere consegnò all'immobilismo dettato dal tragico motto" Du vòt chi vaga!!". Non vanno certo da nessuna altra parte quelli che vengono a 19 euro. L'arrivo di Chicchi il più nefasto "conservatore" ha prodotto urbanisticamente e strutturalmente la situazione odierna. Tutte le grandi opere hanno la sua targa personale. Eccetto quelle necessitanti legate alla mobilità. Il vero cancro della Città. Cosa poteva fare un "nulla" come Gnassi, fra l'altro docile allievo del Professore Chicchi per anni? Ha messo i cartelli Fila Dritto alle rotonde, spacciando anche qualche selciato rimosso o la pittura stradale come grandi innovazioni. Costringendo il fedele Bertozzi a brindisi plurimi. La cosa che mi allieta è che il M5S, per colpe altrui, riesce a "sgavagnarsi" come forza largamente meno peggio delle altre. Le ragioni sono riscontrabili nelle (poche) inchieste che fanno. Non fanno in tempo a prescrivere Penati e Mps che arrivano lagune, esposizioni milanesi ed una intera città di mezzo romana. Siamo ancora nella parte della società piddina che galleggia. Dove si gratta viene fuori quasi tutto. Il problema è trovare chi decide di..grattare. Il Fellini apre (?) il 1° di aprile, data migliore era impossibile per AirRimini. Il Carlino ed il Corriere del Pd fanno la gara a chi la racconta meglio. Possibile che a nessuno venga in mente di vedere cosa c'è dietro alla doverosa apertura? Quanti voli sarebbero indispensabili e quanti passeggeri per giustificare un costo gestionale esorbitante? C'è anche in ballo il destino di 70 lavoratori. Anche se per quelli pubblici non esiste un Jobs Act, con la scandalosa divisione sociale del renzismo. Per le fiere locali il tempo sta scadendo. Cagnoni che il migliore meteorologo politico conosciuto lo ha capito. Non mi sembra però che la politica ed Errani con lui siano state delle cattive compagne. Però poteva anche rivelare alla Franchini quanto prende. La costringe a fare un'altra Commissione d'indagine. Le associazioni che creano esposizioni numerose come i mille campanili italiani tentano di resistere agli assalti dei debiti. Sarebbe ora che il Professore..Gardini, dopo quella della Fiera ci facesse finalmente una brochure con i dati reali. Milioni di visitatori, indotti miliardari si sono tramutati in una marea di debiti. Per pagare il Palas si inventano piscine ed appartamenti invendibili. Mentre le Liste che vorrebbero abbattere Gnassi (però amichevolmente) parlano di senegalesi e puttane come fossero i veri mali della città. Il Questore in tre anni ha capito tutto, come il Prefetto che ha deciso..giustamente di andarsene. Cagnoni è stato il meraviglioso interprete della barzelletta sempre aggiornata del fantino che caduto da cavallo raccontò che tanto doveva scendere, trascinandosi dietro il cavallo, cioè la Città.