giovedì 12 marzo 2015

Il Cancelliere: consigli per la lettura

“Non poteva non tornare … era senza documenti, l’avrebbero cacciato senza dubbio … invece non tornò. Il Gran Capitano lo aveva imbarcato … il Gran Capitano gli disse: Sai leggere Stanislav? Si Signore! Cosa c’è scritto lassù? “c’è scritto chi entra nel mio Regno non conoscerà mai più il dolore”. (B. Traven: “La nave morta”) Il ritorno alla grande dell’inseparabile coppia Cancelliere/Woland ha fatto schizzare i nostri lettori quotidiani da una rispettabile media di 700-800 a ben oltre i 1000. Abbiamo deciso di sfruttarli prima che si prendano una lunghissima pausa oppure scompaiano nelle nebbie dell’annunciata apocalisse. Questa scelta deriva anche dal successo del recente articolo del 6 marzo intitolato “Consigli di lettura”. Il Cancelliere ci ha risposto suggerendo tre cose: Caro Massimo: Da un punto di vista documentario, suggerirei di leggere il libro di Giulietto Chiesa “Russia Addio!” pubblicato da Editori Riuniti 1997. E’ un libro di grande valore documentario,(pessimista) e comunque ben scritto. Narra le avventure della Federazione Russa dal 1991 alla prima guerra cecena, ed è straordinario soprattutto quando, con chiarezza, dice (siamo nel 97 !!) che quella assurda e deformata realtà che era la Russia Elstiniana , sarebbe poi diventata l’”Occidente”. A neanche vent’anni di distanza possiamo verificare l’esattezza di questa profezia del grande e difficile (“difficile” come carattere …) giornalista, che caso, quasi unico, è ancora più che mai sulla breccia. Anche a lui l’odore della polvere da sparo dà energia supplementare. Andando indietro nel tempo e salendo nella graduatoria letteraria, pur essendo Chiesa un buon scrittore, oltrechè un grande cronista, suggerirei la lettura, visto che l’ha ripubblicato da un mese Adelphi, dell’opera di Prospér Merimee: “I due Demetri”, in, cui uno dei giganti delle lettere francesi dell’ ‘800, descrive il “periodo dei torbidi” accaduto in Russia alla fine del ‘500 e inizi del ‘600, fino all’avvento della dinastia Romanov. Sono solo apparentemente avvenimenti lontani, e vi sono molte assonanze con il momento attuale, solo che allora non esistevano gli Stati Uniti e la potenza interventista (che per due anni occupò Mosca!!) era la Polonia nella versione “Regno Polacco-Lituano”. Ancor oggi a Varsavia, così come nel 1939, qualcuno sogna di “rioccupare” Mosca che come ha scritto ancora di recente un giornale di Varsavia “… ha un nome chiaramente polacco …” (non scherzo…) Infine suggerirei di leggere un libro, ai tempi stroncato dalla critica, ma oggi, per me, da rivalutare: parlo de “La nave morta” di B. Traven. Scrittore ancora in parte, misterioso, ma stilisticamente, siamo negli anni 40/50, interessante - L’opposto di tutto quello che si può leggere oggi. Ecco perché lo apprezzo. Dei tre purtroppo solo il secondo (proprio perché ripubblicato da Adelphi) da poco, è di facile reperibilità. Per gli altri due bisogna darsi da fare … Grazie Cancelliere … Non c’è di che.