giovedì 19 marzo 2015

Poche idee ma perdenti

Con queste opposizioni Renzi e..Gnassi possono dormire sonni tranquilli. Gli oppositori del premier avevano promesso, assicurato un fronte comune ed una dura battaglia alle riforme di Matteo Renzi, ma al momento della verità si sono scoperti quasi ininfluenti. Separati, ognuno è andato per la sua strada. Dei gruppi parlamentari che avevano deciso di disertare l’Aula di Montecitorio in segno di protesta resta fedele alle intenzioni solo il Movimento Cinque Stelle. Lega Nord e Sinistra Ecologia e Libertà cambiano idea e decidono di partecipare al voto sulla riforma del bicameralismo per lasciare agli atti il proprio dissenso. Forza Italia si spacca: tutti i deputati berlusconiani votano contro il disegno di legge, ma una ventina di loro affida a un documento il forte disagio per la scelta non condivisa. E poi c’è la minoranza del Partito democratico. Tra un ultimatum e l’altro, alla fine si allineano quasi tutti al premier. Salvo poche eccezioni gli avversari interni di Renzi denunciano la forzatura dell'esecutivo, ma preferiscono rimandare lo scontro alla... prossima occasione. Se questo è il fronte delle opposizioni al governo, per il momento il premier può dormire sereno. Intanto il presidente del Consiglio celebra il successo. La riforma costituzionale ottiene il via libera della Camera con 357 sì, 125 voti contrari e solo 7 astenuti. Dopo le Regionali, il provvedimento tornerà in Senato, probabilmente nelle stesse settimane in cui Montecitorio dovrà approvare l’Italicum. La vera sfida con le opposizioni, probabilmente, si consumerà allora. A Palazzo Chigi vogliono chiudere la partita della legge elettorale alla Camera, senza intoppi. In caso di modifiche al testo, infatti, il provvedimento dovrebbe tornare al Senato, dove i numeri della maggioranza sono più incerti. Nel frattempo salta la regia unica delle opposizioni alla riforma costituzionale. Ammesso che sia mai esistita. Bruti Liberati uno dei resti della Magistratura definita Democratica difende la sua Boccassini. Nei venti anni di ininterrotte indagini sulle escort ed i tanti vizi del Banana ha speso meno di Gnassi per una casetta dei CiViVo. Però a Venezia ha vinto il civatiano Casson. Tiè!! Il redivivo Putin che aveva fatto disperare gli amici americani si ripresenta ed annuncia che per la Crimea era disposto al..nucleare. La Stampa fa scuola. Sarebbe meglio se pensassero alla Ferrari di proprietà della stessa famiglia di illuminati imprenditori. Devo parlare anche della Rimini in versione oppositiva. Alla storica offerta rappresentata dal Cuore di Paolizzi sembra si accompagni, con caratteristiche più politiche e programmatiche, Dreamini. In ogni caso presi così sembrano velleitari tentativi se non hanno l'appoggio delle due forze determinanti per mandare il Pd dove è a ..Riccione. Sto parlando, per qualche ingenuo lettore, della Lega e del MoVimento a 5 Stelle del mio cuore. Il resto è falsa propaganda con il soddisfacimento di ambizioni personali che sembrano concedere delle ragioni perfino a ..Melucci. Se vuoi (davvero) mandare all'opposizione il Sistema Pd la lezione riccionese è l'unica strada. Il primo ed indispensabile passaggio è il ballottaggio. Arrivati a quel punto perdono anche senza..Gnassi. Hanno terminato le munizioni che usavano in tutte le campagne elettorali. Cna è distrutta, il sindacato è lacerato, le associazioni cortilizie finalmente si vergognano di mostrarsi. Collegi, ordini, sono mere insegne corporative. I mattoni che rappresentavano il cemento elettorale che teneva tutti uniti sono spariti. Il migliore candidato per Rimini è un curatore fallimentare. Sono rimasti i dipendenti pubblici, nella nostra Città, per fortuna non sono maggioranza.