domenica 15 marzo 2015

Siria. Rimini: anche noi dobbiamo essere fieri

L’articolo di ieri sulla guerra in Siria ha avuto un grande successo. Come sapete è stato innescato dal lacrimevole articolo di Domenico Quirico che, se non facesse parte di un giornale (La Stampa di Torino) che ha sempre sostenuto la guerra siriana, sarebbe persino da prendere sul serio. L’articolo ci ha ricordato però che anche la nostra modesta cittaduzza qualcosa ha fatto per i nostri amici islamici. Fino a diciamo un anno fa, sulla facciata del comune in Piazza Cavour, campeggiava una bandiera siriana con la scritta che più o meno diceva: “LIBERTA’ PER IL POPOLO SIRIANO”. La libertà, ovviamente, era quella portata da americani e sauditi contro Assad. L’enorme striscione è stato lì per un buon annetto, anche se la bandiera era quella sbagliata. Infatti era la bandiera ufficiale della Siria con le stelle verdi in campo bianco e non quella dei ribelli islamici (magari “buoni” come i nazisti di Kiev) che ha tre stelle. Si sentiva nello spottone guerresco la mano dell’intellettuale di Palazzo Garampi cioè Funelli. Brasini è solo il “miglior commercialista d’Italia”. Comunque lo striscione non c’è più e venne tolto, quatto quatto, dopo il rapimento delle due pseudo cooperanti; liberate da poco e ormai opportunamente dimenticate ma che ci sono costate per il rilascio dai buoni amici islamici un bel mucchietto di milioni di euro. Anche Rimini dunque deve essere orgogliosa così come “La Stampa” di Torino.  
Woland