sabato 5 ottobre 2013

Partiti&Politica

Un Sindaco non per caso, ma frutto della scelta disperata di un partito che s'accorgeva di avere perso identità e rappresentanza, organizza una conferenza stampa con la complicità di quattro fotocopie titolanti uguali, per vantarsi di avere incassato il Lungomare Paesani, un'area demaniale importante ma inserita in una delibera che ne contiene altre decine, parimenti decisive. Ricordo agli smemorati consiglieri ed ai plaudenti del Cuore di Rimini che lo Stato ha concesso analoga possibilità a tutti i comuni di questo disastrato Paese, anche ai Sindaci che non hanno fatto della tratta Rimini-Roma, con rimborso, un vanto personale. Il Federalismo Demaniale ha prodotto il miracolo non le preghiere e le anticamere di Gnassi. Piuttosto ci piacerebbe sapere che fine faranno altre proprietà come ad esempio il Villaggio Azzurro o quello dei Lavoratori. Ci facciamo delle Parade, aspettiamo acquirenti o le piazziamo in Cina con il nostro rappresentante legale? Nel Piano Strategico di Ermeti non vengono citate, poco eleganti, vuoi mettere con il Progetto del Consorzio? Un quadro politico che prende le sue mosse dalle modifiche istituzionali, partendo dall'elezione diretta del sindaco. Un altro contributo importante è stato anche l'eliminazione dei quartieri, finendo per perdere quel poco di aggregato partecipativo che ancora resisteva. Non è certo un caso che ormai ogni tipo di dibattito è direttamente rappresentato dagli eletti, se poi si andrà anche a modificare la legge per i parlamentari, l'inutilità dei partiti così come li conosciamo, da quelli più strutturati a quelli teorici, sarà plateale. Infine se chiudiamo con l'idea, un po' di tutti, di istituzionalizzare le Primarie, ogni forma di organizzazione partito come oggi è intesa non ha più ragione di esistere. A queste considerazioni possono essere sommati tutti gli aspetti tecnologici di oggi che rendono la realtà più veloce e trasparente. Con questi esempi non intendo chiudere le porte ad analisi più profonde, discutere ad esempio sulle matrici storiche dei partiti, ma difficilmente si può negare che questa sia la situazione. Si è manifestata anche nelle ultime vicende di carattere nazionale con la formazione del nuovo governo. E' indubbio che i protagonisti sono stati gli eletti e non certo i partiti. Mi interesso di questo argomento perché in questo momento dove si proclamano grandi cambiamenti, perfino costituzionali, si rischia, non inserendo la questione partiti, di continuare nell'errore storico di un sistema monco nelle sue fondamenta. Finisce, come la storia ha dimostrato, con il mettere in crisi quello che si costruisce. In ragione di quanto affermato, credo che il Movimento 5 Stelle, avvalendosi di esperienze e conoscenze, apra un dibattito nazionale sull'argomento. Partendo dal no al finanziamento dei partiti, alle debolezze di una organizzazione eterea, alle infinite ed inconcludenti discussioni interne, il legame degli eletti con la democrazia interna. Tutto alla luce del sole, prima del buio invernale.