Dopo qualche giorno di pausa dovuta ad uno strano (??) virus che ha bloccato i computer, ci riscrive, su nostra sollecitazione, il Cancelliere e ci dà questo quadro dell’evoluzione degli ultimi giorni della politica europea:
1. le elezioni legislative in Ucraina hanno rafforzato enormemente, come avevamo ampiamente previsto, le forze estreme di stampo neonazista. Abilmente camuffate nel partito del Primo Ministro Yatsenuk, hanno permesso a questo di superare, di un’incollatura, il Presidente eletto Poroschenko, dando un’ulteriore sterzata filoamericana e “pro guerra” a Kiev.
2. E’ ovvio che dietro a queste abili manovre ci sono gli specialisti dell’Intelligence degli Stati Uniti che, ormai da mesi, non si curano nemmeno di nascondere il loro vero obiettivo, e cioè di usare l’Ucraina come “truppe di terra” per l’attacco alla Federazione Russa.
3. Se qualcuno avesse bisogno di prove di questa nostra affermazione, basterebbe leggere le dichiarazioni delle ultime settimane di vari responsabili ad altissimo livello dell’amministrazione U.S.A., primo di tutti il Segretario alla difesa Hegel. Ma, più che le sue, contano quelle (scioccanti solo per chi non sa leggere) di George Soros, che alla sua veneranda età, ma con i suoi migliaia di miliardi di dollari, promuove la guerra e attacca l’Europa che, a suo avviso, non capisce che la “marcia verso est” è la sua ultima e unica ancora di salvezza. In parole povere, fare la guerra per non morire, stando al “vangelo “ del più pericoloso propagandista dell’Olocausto del Terzo Millennio, travestito, come il suo più giovane omologo Bill Gates, da “filantropo” !!! Così infatti lo definiscono normalmente i giornali europei e quelli italiani tutti. A pensarci bene un quadro veramente miserabile…
4. “Filantropo” a parte, la guerra verrà decisa dalla risoluzione di un paio di incognite che possiamo sospettare, ma su cui manca, ovviamente, la certezza (se no che incognite sarebbero…?). La prima è che non sembrano avere molto successo i continui tentativi di destabilizzazione della Federazione Russa “dall’interno”. A dir la verità, a vincere attraverso la “soluzione più economica”, ci provano in ogni modo, ma le quinte colonne sembrano piuttosto deboli, la popolarità di Putin rimane relativamente alta, e le sanzioni colpiscono duramente anche l’Europa, costringendo i suoi governi alle più spericolate acrobazie propagandistiche per difendere una politica che distrugge i suoi cittadini, favorendo solo gli Stati Uniti. Quello che fa il P.D. in Italia ne è la prova, ma non è il solo. Comunque sanzioni e tentativi di destabilizzazione continueranno.
5. L’incognita, a mio avviso più grave e, almeno per me insolubile, è però l’effettivo stato di avanzamento dell’ “asso nella manica” militare della Nato. Parliamo del famoso programma di guerra G.P.S. (Global Prompt Strike) che, nelle intenzioni dei vertici dell’alleanza, dovrebbe portare a una facile vittoria con l’uso massiccio e coordinato di armi convenzionali (semplificando: ipersoniche e non nucleari), in un attacco preventivo ed improvviso alla Federazione. Di questo programma, fino a un paio di anni fa, se ne parlava pochissimo anche sui siti specializzati. Da un po’ è diventato, ed è stato fatto diventare, più “popolare”, informando però che potrebbe essere operativo alla fine di questo decennio. E’ ovvio però che, in queste cose, nessuno può essere sicuro dello stato di sviluppo di questo sistema d’arma e, se è vero che certi “strumenti” tendono a allungarsi più che ad accorciarsi nel tempo, nessuno può essere sicuro che qualcosa non bolla in pentola. C’è da dire che l’uso del G.P.S. si basa anche su un assioma che gli Stati Uniti avevano nella propria genetica bellica fin dagli anni cinquanta del secolo scorso. Che cioè nessun paese colpito irrimediabilmente nelle sue strutture-chiave con armi convenzionali (allora ovviamente ci si riferiva all’U.R.S.S.) avrebbe il coraggio di reagire con l’arma nucleare. Con questo sottile ragionamento, il G.P.S. è stato fatto “digerire” agli europei che, se fosse vero il contrario, sarebbero per primi annientati dalla controreazione nucleare di Mosca.
Come vedi, caro Lugaresi, è un bel rebus in cui, come ho detto tantissime volte, molte cose sono chiare, ma rimangono le incognite, impossibili da risolvere per noi, e forse anche per i registi della prossima guerra che, comunque, una certezza ce l’hanno. “Loro” se la caveranno sempre….”noi” no…
Cordialmente.
Il Cancelliere