lunedì 20 marzo 2017

Tra Beppe (Grillo) e Nanà (Arcuri)

Ho letto un interessante articolo (pensate) sul Corriere del Pd in versione riccionese. terra di battaglia e ruote. Quando risenti la voce di ..Imola, le speranze per il Pd sono finite come le isole. Enea Abati, ottimo conoscitore dei "capponi" della Perla, conclude dicendo che il rischio per Riccione è dovere scegliere, come duemila anni fa, tra Grillo e Nanà. Per i nati, residenti e rifugiati più a nord, significa che il Pd, nella località ancora definibile turistica, è messo peggio di quello ufficiale. Fuori da tutti i giochi urbanistici, se non si rigetta nelle mani, sempre occupate di Tirincanti. A mio parere il giornalista sopravaluta la presunta forza del movimento dell'amore e sottostima gli altri, in particolare il sindaco uscente, dopo il rogito notarile. Il partito democratico vince solo se governa ma è invotabile nei ballottaggi. Dopo mille giorni di cura renziana è in rianimazione, vive di rendita parlamentare grazie ad antichi risultati ormai leggendari e 40 iscarioti regalati dal Banana. Urge andare al voto per riportare chiarezza politica e rappresentativa. Il Parlamento è figlio degenere di un'era finita. Anche Repubblica ha esaurito i premier da non votare. Terminate le esequie per il Paese, Mattarella potrebbe anche concederci la possibilità di scegliere i portavoce e poi morire di vouchers. Però sono arrivate 18 (diciotto) casette ai terremotati.