venerdì 17 marzo 2017

Sgarbi

" Su fratelli, su compagne, su, venite in fitta schiera: sulla libera bandiera splende il sol dell'avvenir. Nelle pene e nell'insulto ci stringemmo in mutuo patto, la gran causa del riscatto niun di noi vorrà tradir. [...]Se eguaglianza non è frode, fratellanza un'ironia, se pugnar non fu follia per la santa libertà; Su fratelli, su compagne, tutti i poveri son servi: cogli ignavi e coi protervi il transigere è viltà!" (Dall'Inno dei lavoratori di Filippo Turati) Il passo riportato in epigrafe è tratto dall'Inno dei lavoratori di Turati, lirica poi musicata da Amintore Galli (di Perticara) , la qual cosa gli diede la notorietà che di seguito portò nel '47 a cambiare il nome del teatro oggi ultimando a Rimini in suo favore: aveva vinto la Repubblica e il Re subiva la Damnatio Memoriae come la vicina Corso Umberto I che venne intitolata al Papa, che non sbagli mai. Adesso salta fuori che a vogliono ri-cambiare il nome al teatro e torna in ballo il Re. E Sgarbi, che evidentemente è ora più vicino lui a Turati di quanto non lo sia l'attuale maggioranza cittadina dice "no, ma dài, lasciatelo a Galli" che mal vi fa? Ma pensate voi che minchia gliene frega poi ai riminesi spolpati per ricostruire questo sacramento come 'azzo lo andranno a chiamare: e chi ci va a teatro oggi come oggi con la crisi che c'è!? Gli ottuagenari rotariani, forse, ma si vuole coinvolgere demagogicamente la città in una cosa in cui non ha messo naso e non gli è stato fatto mettere naso come spendere l'ira di dio per rifare da capo un teatro semidistrutto, non recuperalo semplicemente, rifarlo identico, fi-lo-lo-gico! Perché c'è una fila di decine, centinaia di persone che ci hanno mangiato per rifarlo uguale, "à la identique", perché lo avessi fatto come si pensava pre-2000 non spendevi abbastanza, non ci mangiava abbastanza gente! Bene, Sgarbi diventato Auctoritas nazionale in campo artistico dai Bronzi di Riace a Lucio Fontana, perché Zeri di cui diceva "lo voglio morto" effettivamente è morto quindi se prima si andava da Zeri adesso si chiede a Sgarbi che si fa... "parte diligente" e dice di lasciare la dedica al "turatiano" Amintore Galli inviso ai reazionari e agli aristocratici perché ha musicato Turati. Epperò ci sono almeno due cose da dire sul rapporto Rimini-Sgarbi. La prima è che se ora dice (ier l'altro) che i lavori sono ok dovrebbe essere reso noto che fu proprio lui nel 2001 a dare il là alla ricostruzione com'era dov'era da Sottosegretario ai Beni Culturali del II Governo Berlusconi, quindi potrebbe mai egli dire oggi: "una vaccata spendere tutti quei soldi, fate piuttosto un ponte decente su Tiberio, sistemate quell'orribile grattacielo, il trc è un abominio..." etc? Ma non lo dice perché oltre ad essere diventato buonissimo rispetto ai suoi esordi da attaccabrighe è diventato amico delle amministrazioni sedicenti di sinistra e viene accolto con tutti gli onori quando capita qua. Ebbene ci venne da Sottosegretario, quando non c'era questa ammucchiata destra-sinistra e non gli andava bene niente di Rimini, 2001, ora tutto ok. Allora, da neo-Sottosegretario chiese spiegazioni su chi aveva autorizzato l'edifico con gli specchi Piazza Malatesta, disse che al ponte di Tiberio era un disastro, disse che l'Anfiteatro era un disastro e doveva essere recuperato, che il Duomo non andava bene internamente, che le Asole erano una vaccata e tante altre cose tanto che la stampa locale di opposizione scrisse che il Sottosegretario bocciava Rimini, oggi in clima di ammucchiata gli andiamo bene, solo quella cosina, ma un niente, "poi fate voi eh per carità non vorrei turbare gli animi, si fa per dire... ma lasciatelo al povero Galli il nome". 
S.A.
PS Sgarbi sottosegretario nel 2001 visita l'Anfiteatro e dice: disastro