domenica 26 marzo 2017

Triangolone: tra promesse e bugie

Sabato 25 con la consueta sobrietà dettata dai successi accumulati, il Sindaco ha annunciato anche ai "paria" di Chiamami un pò Piccari e molto Melucci, che il Triangolone dopo mesi di ininterrotti viaggi della speranza ministeriale è passato nel patrimonio dello Stato, anticamera felice del definitivo passaggio al Patrimonio Comunale, come bene disponibile...a tutto. 22.780 metri quadri tra largo Boscovich, lungomare Tintori detto anche soppalcato e Largo Colombo, del cosiddetto “Triangolone”, sono entrati nel patrimonio dello Stato e quindi pronti a essere ceduti al Comune di Rimini, avendo perduto la natura di demanio marittimo per il venir meno dei requisiti morfologici e funzionali di questa tipologia di beni. Stessa cosa, con meno trombette mediatiche, è successa a qualche altro centinaia di comuni in riva al mare, laghi o fiumi. Il passaggio che comprende anche aree e manufatti pertinenziali, sarà ufficializzato con un apposito decreto nel giro di pochi giorni (?) e consente di potere avviare un progetto di riqualificazione da integrare nel più ampio disegno di trasformazione urbana previsto dal Parco del Mare Elettorale. Questo è il sunto del morigerato avviso comunale fatto leggere a voce alta dai banditori delle gesta. Non voglio entrare nella polemica sul Parco del Mare detto anche Oltre, è una bufala piena di insidie e incognite irrealizzabili. Lo si può tranquillamente inserire in anticipo nella lunga lista delle..Colonie. Ho copiato alcune delle puntuali osservazioni che il citato Blog, con la penna di Melucci e forse qualche altro leggermente trombato e giustamente adirato, ha posto: Art. 3 del documento delle agenzie del Demanio (patti e condizioni): ”In relazione all’immobile in oggetto del presente provvedimento, per il quale lo Stato percepisce attualmente un entrata di € 573.860,00 a titolo di canoni per effetto delle utilizzazioni di cui art 2, con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze le risorse a qualsiasi titolo spettante al Comune di Rimini sono ridotte in misura pari alla riduzione delle entrate erariali conseguente al trasferimento del presente provvedimento”. Concretamente l’art. 3 sancisce che il Comune di Rimini pagherà €573.860,00 all’anno allo Stato come compensazione delle minore entrate. Quindi è vero che le aree sono state trasferite a titolo gratuito, ma compensando i canoni che lo Stato percepiva. Nel Decreto dell’Agenzia del Demanio per altro non si chiarisce per quanti anni il Comune dovrà pagare la cifra indicata allo Stato. L’art. 2 stabilisce che le aree in oggetto vengono trasferite al Comune di Rimini “L’immissione nel possesso giuridico da parte dell’Ente ed il subentro del medesimo in tutti i rapporti attivi e passivi relativi al bene trasferito…” . Questo articolo lascia intendere che viene trasferito al Comune di Rimini anche il contenzioso? L’art. 4 (clausola di salvaguardia) dice: “Trascorsi tre anni da presente trasferimento, qualora all’esito di apposito monitoraggio effettuato dall’Agenzia del Demanio risultasse che il Comune di Rimini non utilizzi il compendio oggetto del presente provvedimento, lo stesso rientrerà nella proprietà dello Stato nella situazione in cui si trova senza che il Comune di Rimini possa pretendere dallo Stato alcunchè a qualsiasi titolo o ragione.” L’art. 2 stabilisce anche che le aree in oggetto vengono trasferite nel patrimonio disponibile del Comune di Rimini. Ricapitolando per qualche assessore distratto: a) Il Comune paga ogni anno 573.860 euro alla Stato; b) la concessione in essere è formalmente decaduta non essendo più demanio ma patrimonio disponibile del Comune; c) su quelle aree (come su tutte le pertinenze in essere in Italia) vi è un contenzioso che va avanti da anni per l’aumento spropositato dei canoni provocato dalla legge finanziaria del 2006. Situazione a dir poco complessa, dove i problemi sembrano sopravanzare i vantaggi. La concessione attuale è scaduta. Il Comune in che modo intende rinnovarla? L’evidenza pubblica si rende indispensabile. Ma evidenza per cosa? Riqualificazione dell’area o del singolo manufatto? E poi, concessione oppure canone di locazione, come vuole la prassi per il patrimonio disponibile di un Comune? Il canone di locazione non può essere inferiore complessivamente a 573.860 € altrimenti il Comune provocherebbe un danno erariale soggetto alla Corte dei Conti. Dopo tre anni vi è il rischio che tutti ritorni allo Stato. Sicuramente sono domande e preoccupazioni cui gli uffici competenti avranno già trovato le risposte adeguate. Credo che, anche in questo caso, si punti molto sulla certezza che tanto non succederà niente. I civivo diventeranno i più fidati attacchini degli sversamenti. I manifesti saranno sempre più simili a coriandoli.

PS Non avete capito che vi hanno fatto un..pacco demaniale?