giovedì 16 marzo 2017

Siamo rimasti in due

Se prima eravamo in tre a ballare l'ully gully di Gnassi, oggi siamo (malinconicamente) in due. La vecchia canzone si adatta al panorama giornalistico riminese, composto come tutta la scenografia cittadina da uno sfondo di fallimenti. Mi unisco addolorato a quelli che fingono di piangere per la scomparsa di un giornale ma non vedono che sta ..morendo una città. LA VOCE è stata il simbolo della Rimini che beveva mattoni fino ad ubriacare banche e imprese. Era nata (coraggiosamente) quando ancora c'era spazio civico per l'opposizione. Ha sfornato una serie di giornalisti quasi tutti finiti a compilare veline per i potenti di turno. Chiamami Città al contrario era un giornale (gratuito) stampato dal "potere" associativo della Cna e finito come Blog refugium peccatorum dei piddini più o meno pentiti, ma sempre in attesa di una poltrona. Raffigura, grazie a penne e pennelli illustri, l'epoca..fallita. Sta cambiando il mondo e solo Gnassi e Pizzolante se ne accorgono? Qualche "bagnino" con la brandina sensibile comincia a porsi qualche (demaniale) domanda sul suo destino. Sono però troppo impegnati alla riconquista di Riccione che si è "concessa " una vacanza..breve. Dei grillini non parlo, stanno facendo politica (?) con i sentimenti personali del momento. A Rimini e Riccione sembrano il movimento di Cicciolina, compilano le liste con...amore. Deve essere davvero disastrosa la situazione del Paese se l'unica speranza che ci è rimasta è votare a 5 stelle, sapendo poi (quasi sempre) come verranno gestiti i tuoi voti. Ci sono però delle eccezioni, piccole e grandi che fanno sperare che anche il movimento si possa trasformare con il tempo e radicali cambiamenti, in una forza rappresentativa dei desideri dei cittadini, non solo dei rancori.