giovedì 16 marzo 2017

CS Mario Formica

Comunicato per gli organi di stampa
 IL TRIBUNALE DELLA LIBERTA’ DI BOLOGNA REVOCA INTEGRALMENTE GLI ARRESTI DOMICILIARI A MARIO FORMICA
Dichiarazione di Mario Formica Rimini, 15 marzo 2017 - Ieri il Tribunale per il Riesame di Bologna, con una articolata e netta ordinanza, ha disposto la revoca della misura degli arresti domiciliari che mi era stata applicata il 28 febbraio scorso, non mancando, peraltro, di annullare parzialmente l’ordinanza di applicazione della misura cautelare con riferimento a talune ipotesi di reato cui pure, nei giorni scorsi, la stampa a seguito dei comunicati ricevuti, aveva dato ampio risalto, ma oggi già superati da questa ordinanza. Personalmente, ritengo che la vicenda in relazione alla quale ieri si è avuto questo importante favorevole provvedimento, sia strettamente collegata ad un’altra iniziativa giudiziaria, quella che, quattro anni fa, portò all’esecuzione nei confronti miei, di taluni miei familiari e dell’azienda di famiglia Alfad di un sequestro per oltre quattro milioni di euro in relazione ad un’ipotesi di violazione tributaria. Infatti nell’ordinanza i Giudici del Tribunale della Libertà dichiarano che: “Il Signor Mario Formica è incensurato e che con particolare evidenza va segnalato che il procedimento penale a suo carico per violazione al disposto dell’ art. 5 L 74/00 (più volte richiamato nel provvedimento del GIP di Rimini) si è concluso con una sentenza, che si allega, di assoluzione nelle formula più piena”. Il sequestro dei conti aziendali, poi annullato un anno dopo dalla Cassazione, e il grande clamore mediatico che suscitò tale iniziativa da parte degli organi inquirenti, determinò la revoca degli affidamenti e l’impossibilità per Alfad di continuare ad operare nel mercato. Certamente Alfad stava attraversando una fase di contrazione finanziaria e di difficoltà, ma sono certo che, come già in passato, anche questa volta ne sarebbe uscita ed è mia opinione che quel sequestro abbia di fatto inciso in modo determinante sul successivo fallimento, non consentendo di far fronte agli impegni in particolare per la revoca di tutti gli affidamenti bancari e neanche a pagare le utenze. Da quella brutta accusa sono stato totalmente prosciolto con sentenza del Tribunale di Rimini del 23 gennaio scorso e con la formula più ampia: perché il fatto non sussiste che allego. A seguito del fallimento di Alfad sono poi scaturite le indagini che hanno portato al recente provvedimento di custodia cautelare, notificato dopo appena 30 giorni dalla favorevole sentenza del 23 gennaio 2017, oggi fortunatamente revocato. Il Tribunale del riesame, come dicevo, non si è limitato a revocare la misura, ma ha altresì annullato il provvedimento cautelare con riferimento a talune ipotesi di reato per le quali non ha ritenuto sussistenti i gravi di indizi di colpevolezza: mi riferisco alle ipotesi di bancarotta documentale, la simulazione in concordato preventivo e la turbata libertà degli incanti, evidenziando in relazione a tale ultima ipotesi come tutto si sia svolto alla luce del sole, con buona pace delle conversazioni telefoniche intercettate cui si è data ampia pubblicità nei giorni scorsi. A questo proposito il Tribunale ha detto chiaramente nell’ordinanza a pag. 14 che; ‘’nel periodo successivo al fallimento ormai tre anni, non risulta che il Signor Formica si sia reso responsabile di condotte distrattive o più in generale illecite. Al contrario i comportamenti tenuti dopo la dichiarazione di fallimento, come ad esempio la turbativa d’asta, sembrano evidenziare la volontà di agire correttamente e nel rispetto della legge. Infatti il Signor Formica non ha nascosto al curatore ed ai potenziali concorrenti, l’intenzione di continuare a svolgere la sua attività avvalendosi di della rete di relazioni imprenditoriali costruite negli anni’’. Vi è di più sempre il Tribunale della libertà a pag 13 dell’ordinanza afferma che: ‘’non sono emersi elementi da cui si possa desumere che il Signor Formica abbia compiuto o intenda porre in essere atti volti a mettere in pericolo l’acquisizione o le prove. Al contrario sotto questo profilo va rilevato come il Signor Formica abbia reiteratamente dimostrato una ferma volontà di rimanere e continuare ad operare a Rimini’’ Continuerò a lavorare con il legale che mi ha assistito in queste abnormi vicende, avv. Giacomo Nanni dello Studio Bricola di Bologna il cui recapito telefonico per eventuali chiarimenti o integrazioni è: 335/8338490, per affermare nel prosieguo del processo la mia assoluta e totale estraneità a quanto mi è stato contestato, come per altro in parte ha già chiarito il provvedimento del Tribunale della Libertà per i fatti contestatimi. Cordialità, con preghiera di pubblicazione
 Mario Formica