sabato 11 marzo 2017

Da bambino

Vicino a casa mia da bambino abitava un famiglia indigente. Il lavoro del capofamiglia, un immigrato come si diceva allora "meridionale" (o anche con maggior connotazione razzista e dispregiativa "marocchino, marucheìn) che aveva una quarantina d'anni e di lavoro... chiedeva l'elemosina in centro a Rimini. Si metteva occhiali neri per simulare una condizione di cecità. Infatti da noi bambini che talora lo scorgevamo e riconoscevamo quando eravamo in centro con i genitori in quella incresciosa condizione "lavorativa", egli era chiamato "Il finto cieco". E per tutti era "Il finto cieco", tanto che i suoi figli che andavano normalmente a scuola ed erano integrati coi bimbi del quartiere per noi e per tutti erano "i figli del Finto cieco". Nella palazzina popolare ove abitava c'era un suo "collega" d'indigenza che come mestiere "raccoglieva i cartoni". Aveva un'Ape, passava, spazzolava tutta la carta e i cartoni e li rivendeva mantenendo moglie e figlio che talora portava addirittura con sè. Chi aveva un handicap, termine che si diffonde negli anni '80, prima si diceva "paralitico", "subnormale", "zoppo", "storpio", "scemo" etc., chi aveva problemi si arrangiava a fare lavori umilissimi o chiedere l'elemosina. Un'Italia in cui era privilegiato nel lavoro come è stato per millenni di storia umana, chi trovava in gioventù, forza, salute. I ciechi prima di costituirsi in lobby ed essere a carico della società e al riparo da qualsiasi crisi tipicamente come gli sciancati finivano a chiedere l'elemosina. Gli zoppi a fare lavori marginali da mezzo stipendio. Pian piano tutto cambia. Oggi i diversamente abili sono giustamente iper-tutelati e paradossalmente mentre le imprese mascherano la deportazione dal III mondo di giovani negri con produttività supposta 5 volte un italiano con pancia 40enne che finirà a rovistare nei cassonetti, la mascherano con parole fasulle come "rifugiati", "migranti", "richiedenti asilo". La nostra società scarta da 20-30 anni i "meglio" a favore dei "peggio", ciò inteso ovviamente esclusivamente sotto il profilo della produttività, e questo diciamo con tutta la comprensione verso chi è penalizzato dalla vita, salvo essere costretta poi a ricorrere a manodopera estera, a schiavi di acciaio da far morire sotto il sole a raccogliere pomodori o fare 12 ore di fonderia. Di più, abbiamo un blocco composto da politica/burocrazia/media/entertainment assolutamente esagerato in numeri per un paese come il nostro. Una massa totalmente improduttiva di milioni di persone che hanno accesso a consumi elevatissimi grazie al gioco delle retribuzioni, dei cachet, degli ingaggi, dei vitalizi in politica etc., senza produrre nulla o quasi come controvalore per quello che consumano. Torniamo all'altra questione e alla Raggi che vieta di frugare nei cassonetti. Diciamo che chi fruga nei cassonetti sono per 80% immigrati UE ed extra UE che stavano già in quelle condizioni nei propri paesi, più una piccola parte che fenomeni come quelli citato sopra ha fatto cadere in mare. L'ultimo livello della piramide sociale che crisi+immigrati importati dalla strategia in atto del mondo politico-industriale per salvare dal default l'Italia con gente che produce. Troppo facile criticare un provvedimento così stupido: si può vietare a chi sta perdendo sangue di tamponarsi la ferita, a chi è inseguito di scappare, a chi sta cadendo di cercare di restare in piedi? Domanda: chi oggi "raccoglie i cartoni", di mestiere? A Rimini a guadagnare sul recupero è Hera, in passato era un lavoro per chi finiva in disgrazia che gli evitava di cercare cibo nei cassonetti. Ci metto anche i parcheggiatori: in passato era il lavoro degli immigrati dal sud che non riuscivano a trovarlo, ora ci guadagna AM. Le bici non si riparano più, si cambiano, le auto non si rompono più, gli spazzini li fa una mega-società, le pulizie agenzie di pulizie, tutto è stato ordinato in modo che tutti quei lavori che prima evitavano di cascare in mare (quello che raccoglieva il ferro esempio: ora lo fa Hera), questi "lavori" non esistono più, altrimenti neppure ci sarebbe bisogno del reddito per incapienti varato oggi. Lo stesso dicasi per i questuanti: oggi Onlus chiedono per loro. Proprio oggi è stata premiata una start up che consegna pesce a domicilio: un lavoro "marginale" del passato per chi non era più in grado di andare in mare, comprava il pesce al porto e lo rivendeva in periferia in bici urlando "pesceeeee!". Oggi avremo una società con un paio di padroni e dipendenti che andranno a consegnare pesce. A questo aggiungasi l'eliminazione di tanti altri lavori assorbiti dalla grande distribuzione e tanti fenomeni che non cito, solo per dire 2 parole d'impeto sul tema del giorno. Insomma una società complessa, che fa tutto alla rovescio ai miei occhi con un apparato burocratico e uno di imposizione fiscale che lo sorregge. E' la causa numero uno di questa situazione, in cui la capitale di una nazione deve emanare una legge che vieti di rovistare nei cassonetti, un provvedimento che sembra roba da periodi più bui della storia occidentale.
 s.a.