mercoledì 15 marzo 2017

Uno Spontricciolese

Da spontricciolese di IV generazione, da comunista così dai tempi del povero Lucio Libertini, giammai voterò il 90% candidato deciso a tavolino senza ascoltare noi base, la facoltosa imprenditrice Sabrina Vescovi (47) e ne spiego sotto le ragioni. Anzitutto, pur essendo progressista, riformista e via dicendo sono tradizionalista: per me la donna deve esse donna e l'uomo omo, ossia lei dietro il focolare, io a lavorare, lei a cucinare e fare figli, io a tenere le redini della famiglia, il mio modello è il modello che è andato bene in Romagna per secoli con le arzdore etc. e ci sta pure il detto romagnolo "disgraziata quella casa in cui comandano le donne". Poi c'è tutta, ma non fatemi dire, c'è tutta una letteratura sul topos delle Femmes Savantes dall'immenso Molière in poi, per cui natura vuole che alla guida ci sia un Uomo, dallo Stato alla Famiglia sempre uomo e non è una visione di destra ma quello che la Natura prescrive per la nostra specie, altrimenti avrebbe fatto le mammelle agli uomini e un grosso cervello (parliamo del 20% di massa cerebrale in più), i muscoli grozzi a loro donne vi pare? Quindi mio parere alla guida di Riccione oggi come oggi poi con l'aria che tira, c'è bisogno non soltanto di mascolinità ma soprattutto di sana virilità. Uomo è il presidente ONU come quello USA come uomo è Mattarella ed era il povero Napolitano, come uomo è il nostro capo Juncker. Ma so bene di essere controcorrente e di espormi a critiche di maschilismo, quindi spiego la II ragione più importante per cui non voterò la Vescovi (47): ragioni come si dice di opportunità. Orbene ella viene da una lunga militanza politica e di "poltrone", come direbbe un populista, dalla Provincia al Comune, sarebbe al suo IV poltronaggio ma non è questo: è che essendo inderpri... impde, scusate essendo una donna di successo nel mondo del lavoro, il problema sorge quando ella è a capo di un'azienda che lavora prevalentemente con la PA, Riccione inclusa. Quindi veniamo al famoso, arcinoto Conflitto di interessi. Certo, siamo pieni di donne imprenditrici in politica e lo siamo stati da Suni Agnelli agli Esteri a Letizia Moratti, per non dire degli uomini in palese conflitto da Trump a Berlusconi a una schiera infinita di imprenditori politici e anche a Rimini spesso si fa il nome di imprenditori e lo stesso Ubaldi nel suo piccolo tran tran "per me una media... avete la Bière du Démon...?" è un imprenditore seppure neppure lontanamente paragonabile a una manager del livello della Vescovi. Ma la differenza è che la Vescovi come accennavo sopra lavora con gli Enti Locali. Se voi vedete una telecamera comunale e be' ci sono molte probabilità che sia stata installata dalla ditta della Vescovi, leader in Italia. Quindi io dico quella volta che il Comune di Riccione dovesse dare un appalto in affidamento diretto poniamo qualcosa per la Polizia Municipale, piuttosto che camere di sorveglianza ovvio che se hai il meglio in casa non lo vai a cercare lontano. Credo che ella si troverebbe piuttosto in imbarazzo a firmare una fornitura per il Comune di cui sarebbe (speriamo di no) sindaco alla sua impresa, dico male? E lo stesso quando sedesse assieme ai colleghi dell'Anci con cui poi la sua impresa fa le gare di appalto, penso si troverebbe in imbarazzo, quindi Sabrina Vescovi: "per me è no" a meno che bella vendi tutto come proposero a Berlusconi a suo tempo, quindi IO almeno piuttosto che votarti, come diceva Crassi, vado al mare quel giorno di giugno in cui si voterà.
Luca Enea Fintopesce