mercoledì 29 marzo 2017

Intervento in CC di Luigi Camporesi

Aumento Tariffe TARI - Intervento in Consiglio 28/03/2017 
Oggi siamo qui per approvare o meno quello che l'assessore Brasini in commissione ha definito un aumento tariffario trascurabile, senza mancare di tessere alcune lodi circa l'operato di Hera. Ecco, voglio prendermi la libertà di esprimere invece una opinione completamente diversa. Hera Influisce sulla Vita Politica della Città L'ultima volta che ho parlato di Hera in questo Consiglio, il giorno successivo ho letto notizie sulla stampa locale che annunciavano una "pioggia di querele" nei miei confronti. Bene, ad oggi non ho ancora ricevuto nessuna querela. Allora, fra le possibili ipotesi, penso al fatto che nessuna querela sia stata presentata all'Autorità Giudiziaria, oppure che il Pubblico Ministero che l'ha eventualmente ricevuta, abbia poi deciso di archiviarla. In compenso però, i quotidiani hanno evitato di pubblicare i contenuti per cui le querele sono state annunciate. Tutto questo ha evidentemente il sapore di azioni intimidatorie nei miei confronti e in generale limitative della libertà di espressione e di critica politica. Bene. Allora riparliamo di questi contenuti, con la speranza che il Resto del Carlino e il Corriere di Rimini ne scrivano nei giorni a venire. E naturalmente questa è una battuta. Chi è Hera Hera Spa, e la più grande società pubblica dell’Emilia Romagna, è controllata da 180 comuni e gestisce gas, luce, acqua e rifiuti. E' (o almeno era nel 2014) la seconda "municipalizzata" italiana per dimensioni. Fattura oltre tre miliardi di euro all'anno. Tra le gesta degne di nota di HERA ve ne sono almeno un paio particolarmente interessanti. Hera e i Casalesi Per ripetere le parole usate da Milena Gabanelli durante la trasmissione Report dedicata ad Hera: "Aiutare i Casalesi per fare il salto di qualità non è una medaglia". Leggo le parole che l'ex Consigliere Giovanni Favia ha pronunciato a Bologna il 24 novembre 2009. "Nel 1999 un giovanissimo parlamentare, Nicola Cosentino, fa un’interrogazione denunciando una presunta contaminazione da amianto di un’area intorno a Sparanise. I terreni si deprezzano, una società della sua famiglia compra quei terreni per 2 milioni e 200 mila euro e pochi mesi dopo circa il 90 per cento dell’area lo vende a una municipalizzata emiliana, la AMI di Imola, ora Hera. E stranamente vende l’area contaminata da amianto, per 11 milioni di euro, e la società legata alla famiglia del parlamentare ha una plusvalenza in pochi mesi di 9 milioni di euro". A quindici anni di distanza quell’area si presenta con la centrale termoelettrica di Sparanise, 800 megawatt della Calenia Energia Spa. Proprietaria della Calenia, insieme al gruppo svizzero AXPO è Hera Spa. I guadagni che arrivano da questa centrale, Hera li divideva con la SCR Srl. I manager che rappresentavano SCR all’interno di Hera sono Enrico Reccia e Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, tutti arrestati per aver favorito il clan dei casalesi. Nicola Cosentino è stato condannato nel 2016 a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica, dopo essere stato condannato per corruzione in precedenza. http://www.report.rai.it/dl/docs/1416136760520in_buone_acque_report.pdf http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/17/nicola-cosentino-condannato-nove-anni-per-concorso-esterno-associazione-camorristica/3200828/ Hera non ha mai presentato, che mi risulti, scuse pubbliche per avere costituito una società con favoreggiatori del clan dei Casalesi. Ecco, qui ci sta una battuta per il Consigliere Bertozzi, il quale mi ha dato del "complottista" in qualche occasione. Lei ricorderà lo sdegno del sindaco Gnassi quando ho menzionato qui in Consiglio la vicenda Hera - Cosentino nel 2011, giusto? Mi disse di recarmi dalla Magistratura. Nove anni, nove anni gli hanno dato all'ex sottosegretario Cosentino, il PM ne aveva chiesti sedici. Evidentemente i magistrati non hanno dato peso alla tesi complottistica. Hera e le Politiche Aziendali Si parla della città di Bologna, il centro di Bologna, la zona di riferimento è vicino alla stazione. Si tratta del vecchio gasometro ovvero un’area dove per quasi 100 anni si è distillato carbon fossile. Dismessa l’attività, 13 anni fa quest’area passa nelle mani di Hera che mette qui la sua sede, e comincia a parlare di riqualificazione. Il vecchio gasometro potrebbe diventare un bellissimo e grande museo. Intanto i dipendenti cominciano ad andarci a lavorare, il tempo passa, il problema di quello che c’è la sotto invece resta. [Report] Il giornalista Antonio Amorosi, ex assessore della giunta Cofferati di Bologna, dedica alla vicenda un articolo su Libero l'l1/07/2014: http://www.antonioamorosi.it/2014/07/01/i-veleni-di-bologna-1500-tonnellate-di-rifiuti-tossici-al-centro-della-citta/ "L’elefante bisogna farlo a fette perché se lo mangiamo tutto intero non gliela facciamo a digerirlo", ripete un dirigente della controllata Sotris di Hera SpA, il colosso emiliano di energia, acqua e gas. L’elefante sono le "1500 tonnellate" di rifiuti tossici pericolosi che i funzionari della holding dicono di avere appena ritrovato a Bologna, nel cantiere aperto di fianco agli uffici, sotto la sede storica in viale Berti Pichat 2/4. I funzionari di Hera non sanno come "farli sparire". E’ il 28 maggio 2008 e un reparto della Guardia di Finanza li sta intercettando per un’altra indagine su appalti truccati. Si imbattono per caso in questa storia, che non conoscerà mai nessuno. Gli intercettati ripetono che Hera "non vuole comunicare niente a nessuno, vuole fare in fretta". I funzionari parlano di "due vasche", piene di "cianuri" e "naftalene", cancerogeni e volatili quindi assorbibili respirando, e di "creosoti", l’olio che rende le traversine ferroviarie indistruttibili ma che in più è mutageno, cioè cambia il Dna. I funzionari propongono di "confezionarli in fustini idonei per la termodistruzione a Ravenna", riferendosi alla possibilità di farli sparire bruciandoli, non prima di "insaccarli con big bag lì in Sotris", la controllata di Hera che si occupa di rifiuti industriali e i cui vertici oggi, ma per un’altra vicenda, sono indagati dalla procura di Milano per traffico illecito di rifiuti tossici. Non siamo nella Terra dei fuochi o a Casal di Principe, ma "al centro di Bologna", come ripetono preoccupati gli intercettati, sul viale nord est, a pochi minuti da Piazza Maggiore, nella città che la sinistra italiana ha eletto capitale della cosiddetta buona amministrazione. ...omississ... I responsabili Hera che si occupano degli smaltimenti, dalla base ai vertici, sembrano sapere e si sono recati sul posto. I colleghi di Bologna stanno "pressando da tutte le parti per portare via quella roba il prima possibile", dicono. Pressioni che arriverebbero direttamente dalla direzione: "Ti dicono… tu comunque trovami una soluzione fuori da Hera", accenna uno di loro. Il funzionario che dirige la Sotris, la controllata che per la holding smaltisce rifiuti accenna: "vogliono trovare la soluzione in fretta e di nascosto in casa mia" "due cassoni me li han già rifilati" Ecco, queste sono le modalità con cui Hera, società a maggioranza pubblica, affrontava la questione dell'inquinamento del terreno su cui è stata realizzata la sede centrale di Bologna. Torniamo però a Rimini. Fognature Il PSBO, il Piano per la Salvaguarda della Balneazione Ottimizzato è stato aggiudicato ad HERA in modo diretto, oltre centocinquanta milioni di euro in opere senza bando di gara. Centocinquantamilioni di euro che i riminesi hanno cominciato a trovare nella bolletta dell'acqua. Costi Il Capo di Gabinetto Funelli, dipendente Hera in aspettativa, è andato a discutere le tariffe di Hera in vece del Sindaco, come è emerso in questo Consiglio Comunale negli anni passati. Ovvio che il sospetto che possa cadere in un facile conflitto di interesse è forte. Mercato Le azioni di Hera di proprietà della Holding, del valore di circa sessanta milioni di euro, generano un conflitto di interessi che, da un lato vede il Comune interessato ad incassare maggiori dividendi e quindi ad innalzare le tariffe, mentre dall'altro dovrebbe essere interessato a garantire le tariffe più basse possibili. Hera peraltro ha distribuito oltre un miliardo di euro di dividendi in dieci anni, indebitandosi nel contempo per oltre tre miliardi di euro. L'esperto in società partecipate recentemente scomparso, Ivan Cicconi, ha avuto a dire che: "il Presidente di Hera nel privato sarebbe cacciato con un calcio nel sedere", se tenesse un comportamento simile. Conclusioni E' emerso che Hera dispone di circa 50 società, quindi vi sono 50 Presidenti e 50 CdA. E' emerso che funzionari di partito del PD, vengono nominati membri dei CdA solo in ragione della loro appartenenza politica, a volte dopo non essere stati eletti nelle varie tornate elettorali. Perchè quindi noi cittadini tutti dovremmo pagare i funzionari del PD elettoralmente "trombati" in bolletta? Non è giusto che il Partito Democratico rimanga senza soldi come tutti gli altri partiti o formazioni politiche? Perchè i propri funzionari devono essere pagati da tutti noi, con denaro pubblico? Perchè dovremmo pagare perfino quella che è stata una evidente pubblicità pre-elettorale del Sindaco Gnassi in bolletta, come è accaduto pochi mesi orsono? Balzani, ex sindaco PD di Forlì, ha parlato coraggiosamente di: "tassazione occulta" dovuta alla presenza di Hera. Sono dell'opinione che a tutto questo debba essere posto un termine. Ecco perchè è inaccettabile votare per un aumento delle tariffe TARI. E non sarà certamente una giunta del PD a scrivere un bando di gara che apra veramente alla concorrenza, come prospettato in Commissione. Quindi assessore Brasini, almeno ci si risparmi una recita.
Luigi Camporesi