domenica 5 marzo 2017

Un destino meraviglioso

Avete notato? Da qualche settimana i mezzi di informazione del partito della nazione stanno cambiando cavallo: da Renzi a Orlando. Tre, fra i tanti, i segnali: 1. l'inchiesta che coinvolge il padre di Renzi e Lotti è sulle pagine de Il Fattoquotidiano da mesi nel silenzio assordante degli organi informativi del partito della nazione. Improvvisamente, senza novità eclatanti nell'inchiesta, finisce nei primissimi titoli del mainstream informativo italiano. 2. Renzi prima - per questi media - era condottiero invincibile, rottamatore, innovatore. Secondo la Repubblica oggi, Tito: "nessuno può far finta di niente quando un ministro della Repubblica e il genitore del principale leader politico del Paese vengono inseriti nei registri di una procura. In quel preciso istante prende corpo la necessità di rispondere al Paese" incredibile a leggersi su Repubblica! Prima silenzio su tutto, facevano finta di niente! 3. Napolitano, antenna sensibilissima del potere, lo ha platealmente abbandonato, per Orlando politico di razza! (ahahah!!). La Finocchiaro passa con Orlando: lei bersanianissima con Bersani, renzianissima con Renzi e Boschi, ora orlandissima con Orlando. L'area Franceschini viene descritta in profondo travaglio. Cosa sta succedendo? Sta succedendo la stessa cosa che era accaduta a favore di Renzi contro Bersani, con una aggravante: l'establishment politico-mediatico-economico ha paura. Ha paura che vinca il M5S e che quindi finisca la festa per loro. Ha paura di perdere i propri bei riferimenti, il sottobosco di relazioni fra politica, finanza e media che ha accompagnato il paese al disastro in questi decenni. Renzi aveva una caratteristica perfetta per l'establishment: portava a destra il principale partito di centrosinistra e vinceva, facendo vincere le idee di destra. Missione riuscita! Ma il referendum del 4 dicembre, sotto la guida disastrosa di Napolitano, è stata la Caporetto renziana. Sostenuto da un sistema di establishment avido di tutto il potere (dopo l'economia e il mercato, volevano pure le istituzioni) ha cercato la scalata alla Costituzione. E Renzi ha perso, rovinosamente. Ma ancora, nei giorni successivi, l'establishment scommetteva su Renzi. Gli attacchi feroci alla Raggi sono stati l'ultimo tentativo del potere di rianimare il renzismo. Ma i sondaggi non hanno dato riscontri sufficienti... e soprattutto sono arrivati due errori capitali di Renzi agli occhi dei poteri forti: - attaccare il dogma dei poteri forti, la stabilità, ponendo a rischio un governo, quello Gentiloni, loro amico; per di più con il M5S alle porte! E da sconfitto al referendum! Renzi, invece, ha interesse a tornare subito al potere, se no politicamente è finito. - rompere il PD, dopo averlo portato a destra... creando le condizioni per una sconfitta brutale alle prossime elezioni. E' che, senza scissione e col proporzionale, Renzi non avrebbe più comandato un PD plurale... E ora i poteri forti puntano, disperatamente, su Orlando per ricomporre il PD e guadagnare tempo col governo Gentiloni, per mettere ostacoli al M5S. E' un puntare disperato. Perchè Orlando, agli occhi dei cittadini, è giustamente, uguale a Renzi: ha condiviso tutto con Renzi e da una posizione di gregario. Orlando mediaticamente non ha nessun impatto, dice delle cose che, quando non sono ovvie, sono scontate. E in più il PD è ancora renzianissimo: l'impresa dei poteri forti è disperata. In questo scenario ci aspettano mesi di attacchi furibondi alle forze che vogliono il cambiamento, in particolare al M5S, e, faccio una previsione facile, una "normalizzazione" di Renzi. Se Renzi non vuole essere definitivamente abbandonato dall'establishment al proprio destino fra Rignano e Pontassieve, dovrà allinearsi ai desideri dei poteri forti... stabilità... normalizzazione... alleanze... ahaahhaha!! Che destino meraviglioso per i renziani e per il PD!! 
Michele Pizzolato