Caro Lugaresi, torno su un argomento a me caro, perché in questi giorni convulsi, dovuti più che altro all’indovinello facile: “Monti sì, Monti no”, temo che gli italiani si dimentichino di un particolare che condizionerà (in negativo) i prossimi 10/20 anni della loro vita. Mi riferisco a quella bazzecola di Trattato UE, approvato senza che i parlamentari sapessero nemmeno di cosa si parlasse nel mese di dicembre dell’anno appena finito (esattamente il 20 dicembre). Questo trattatello obbliga gli Stati, in pratica l’Italia e la Spagna, gli altri cosiddetti “Stati PIIGS” sono già “morti”, di ridurre in 20 anni il loro deficit di 60% del PIL. Questo per l’Italia significa (partendo da un –129%) dover conseguire un avanzo primario (al netto degli interessi sul debito) di circa il 5% annuo sul PIL, circa 70/80 miliardi l’anno. Per rendersi conto dell’enormità della cifra basterà ricordare che la sventagliata di tasse sparata da Monti, nel 2012, raggiungerà a malapena i trequarti di questa somma. Quindi, qualunque sia lo schieramento vincitore, (PD+Monti probabilmente) già dal 2013 dovrà mettere mano a una nuova “raccolta” pari o superiore a quella del già incredibile 2012. Un anno apparentemente irripetibile che invece, stando al “Trattato” dovrà essere ripetuto per 20 anni. E che non si tratti di uno scherzo ce lo ricorda (anche il penultimo giorno dell’anno sulla stampa tedesca, la Merkel) e se gli italici parlamentari non sanno nemmeno cosa hanno approvato 10 giorni fa, un po’ lo sanno i capi partito. Tant’è vero che, a parte Monti, che della Merkel è il mandatario per l’Italia, lo stesso Bersani, pochi giorni fa, si è sentito in dovere di ribadire al Financial Times che, in caso di vittoria, non chiederà mai la rinegoziazione del trattato. Sfido! Con la Merkel lì... Ma aldilà delle battute, nei pochi cervelli ancora funzionanti sia a destra che a sinistra (pochi, da entrambi i lati della barricata), ci si rende conto ogni giorno di più di cosa significhi “trovarsi”, ogni anno, per vent’anni, 70/80 miliardi di euro di nuove entrate. Ai risparmi dopo le figuracce degli ultimi mesi non ci crede nemmeno Monti. E’ una sfida formidabile che significa, in soldoni, due (due!) nuove IMU all’anno. Altro che “patrimoniale per i ricchi...” (!). Salvo come considerare “ricchi” tutti quelli che hanno dei risparmi. Cosa che, vedrete, accadrà senza fallo. Naturalmente la cosa sarebbe un po’ meno tremenda (ma solo di poco...) se in Italia si stabilizzasse una crescita del 3/4% annuo. Cifra rispettabilissima e mai nemmeno avvicinata negli ultimi vent’anni. Comunque, almeno per noi, si tratta di scemenze. Il 2013 sarà una copia del 2012 (recessione nera) e così il 2014. Altri la pensano, o fanno finta di pensarla diversamente. Ma la realtà è questa. Il 2016 e il 2017 saranno, più o meno, a zero. Poi Dio solo sa cosa accadrà. Noi (né altri) possono saperlo. Bisognerebbe avere il coraggio di dirlo. Per concludere, al di là delle ridicole polemiche per contendersi più o meno lo stesso elettorato, piazzato prevalentemente al Sud, altra combinazione complicazione non da poco, sarebbe interessante che i vertici di questa ineluttabile futura maggioranza parlamentare PCI + “nuova DC” (cioè Bersani + Casini/Monti) ci dessero qualche ragguaglio sulla formidabile sfida che, senza forse saperlo, hanno accettato il 20 dicembre approvando il “Fiscal Compact”. Come ha detto e chiesto a Monti il povero “Giannino” (Oscar) che (ingiustamente) avevamo pensato finisse nel calderone centrista è il “problema dei problemi”. Ma anche lui nel “nuovo che avanza” non ha posto e dovrà rispondersi da solo. E forse non è un caso che non l’abbiano voluto. E’ uno dei pochi che ha la misura della gravità del problema e sa il significato di questa espressione: “Fiscal Compact” che gli italiani ignorano, ma che fra poco conosceranno benissimo, e che per molti anni toglierà loro il sonno. E’ vero che le elezioni ci addormenteranno per un paio di mesi ma il 2013 è già iniziato e bisogna cominciare a raccogliere quei 70 miliarduzzi (“nuovi”), dalle rape (gli italiani) che di sangue e di sugo sembrano averne ormai poco. Con stima
Cancelliere.
P.S.
La Marchioni non si è accorta di cosa votava, siamo certissimi che per la Petitti ed Arlotti succederà la stessa cosa.