martedì 23 aprile 2013

Il Presidenzialista

Pochi che non si chiamino Letta avevano previsto che Napoli sarebbe succeduto in vita a se stesso. Un altro record politico difficile da battere. Ha letto il discorso migliore confezionato negli ultimi venti anni, parole di Silvio musica di Apicella. Non confrontabile con le acide arringhe difensive del suo simpatico legale ombra Ghedini. Preparati i cartoni, da due giorni aveva iniziato a salutare le centinaia di persone e macchine al suo servizio, quando è arrivato il messo Bersani, più spelacchiato e tinto del solito, pregandolo di rimanere. Il partito si era sfaldato ma questo particolare ricorrente, non sembra sia stato convincente per George,  quando gli ha detto chi erano i mandatari dell'ambasciata allora ..ha accettato. Abbiamo inaugurato un'altra originale formula istituzionale, il presidenzialismo senza dirlo. Ha bacchettato tutti, come in un festino sadomaso, i fustigati ridevano ed applaudivano, gli unici non invitati erano silenziosi. Uno spettacolo anche i commenti del grande popolo della Rai del Canone. Per loro sono i momenti migliori, Papa Francesco si è adontato, sono stati molto più parchi con lui. Siamo alla beatificazione politica del compagno Napolitano. Conosciuto il nome del suo rivale si è rodotato sulla poltrona che stava per impacchettare come ricordo. La foto del Cavaliere che lancia educati epiteti ai grillini ed al conducator Beppe è il manifesto di questo governo inciuciante ed insultante nella sua composizione. Partiti nati alternativi l'uno all'altro, da due anni si abbracciano con la scusa di salvare un paese già morto, suicidato dall'euro e da una classe politica che non ha eguali al mondo. Stanno assieme sotto lo stesso tetto parlamentare per fare riforme giuste ed indispensabili. Lasciano macerie e morti, vanno ad elezioni con il Porcellum che serve per rifare lo stesso governo. E' successo un miracolo. Un MoVimento quasi sconosciuto, in pochi mesi è diventato la maggiore forza politica ed il più sovversivo avversario per tutti gli altri. Puttanieri, affaristi, concessionari di televisioni e giornali, proprietari e profittatori di banche, divoratori di prebende e regalie, possessori di pensioni dorate, zii e nipoti bocconiane di altri come loro, si sono ritrovati nella stessa aula a battere le mani per lo scampato pericolo. Hanno inaugurato il Presidenzialismo preterintenzionale, un mostro adatto meravigliosamente alle loro esigenze. Siamo scivolati accanto alla Grecia. Nei suicidi vinciamo noi.