venerdì 26 aprile 2013

Ultima Fermata

La rielezione di Napolitano ha messo il fermo immagine alla follia disgregatrice del Pd. Siamo convinti che esista un tavolo spiritico di comando che esuli dalla segreteria del Nazareno. La mossa della rielezione di Napoli è troppo intelligente per essere opera di quelli che conosciamo. Anche i giornali d'accompagno, in testa Rep non avevano suggerito che amene cazzate. A Presidente risorto si può capire la tragica finezza del puzzle completato, se riescono a trovare una quindicina di personaggi ai quali la gente non sputa subito in faccia, è fatta. Dicono che il Pidi sia in mano a tribù anagrafiche, turche, badanti, pensionate, sindacali, geografiche, imprenditoriali e perfino giornalistiche. Tutte categorie che con gli interessi dei cittadini non hanno alcuna attinenza. I democrat locali hanno fatto, quasi tutti, outing non richiesti, alcuni minacciando uscite bellicose, terminate al tavolo del pub sindacale. Errani atrraverso uno degli assessori più fidati, ci ha donato dieci milioni per calmare le spinte scissionistiche tranvarie su gomma del Sindaco di Riccione. Ha fatto proprio una figura da Pironi. Ha minacciato, alzando perfino il tono della voce polisportiva, udita dal popolo della notte, poi si è accucciato buono, buono. Una partita troppo grossa per lui. Il complesso e delicato processo della scelta del nuovo presidente ha messo a nudo l' impotenza, l'incapacità di darsi una linea politica, perfino la dipendenza dai social network e dagli hacker di casa. Che ci siano fazioni diverse e contrastanti in un partito non è poi così strano, è quasi inevitabile. Il problema vero è il modo in cui queste fazioni si esprimono e si combattono e la capacità del segretario di tenerle sotto controllo. La debolezza della leadership di Bersani è uguale a quella di Veltroni, scelti al termine di precari equilibrismi senza rete di protezione. Il potere è stato un collante forte, il MoVimento lo ha eroso, impaurendo gli attori. Sono in preda a forme di allucinazione, vagano come zombi o fumati. Alternando minacce a blandizie, in particolare, anzi, sempre e solo dirette al MoVimento, diventato un incubo politico. E' un dato di fatto che il Pd sia nato in modo anomalo, non tanto perché è il risultato della fusione di due diverse tradizioni politiche, ma perché entrambe erano arrivate esauste e sputtanate dalla storia e dalla cronaca.  Nessuno è in grado di dire quali siano le idee del Pd o quelle di Gnassi. Hanno trascorso due anni discutendo con chi allearsi, se Casini o Vendola, hanno finito col metterci anche il Cavaliere. In eterno bilico tra riformismo e Camusso, liberismo e corporativismo, tra farmacie e coop. Sulla moralizzazione politica possono contare sull'ausilio di procure che spingono od alzano il piede con tempismi imbarazzanti. E' scesa un'amnistia generalizzata, avevano riempito i giornali di wanted con la faccia e gli occhiali di B. Diventato arma fornitrice di voti decisivi, non discutono nemmeno in commissione parlamentare della sua sacrosanta inellegibilità.  BarbaPapà perchè non ci compila un domenicale "editoriale"?