mercoledì 24 aprile 2013

La Veronica del Nazareno

Personalmente mi aspetto che i consiglieri comunali, nessuno escluso, che si erano fatti promotori e fermi artefici, dentro e fuori il Consiglio, dell’iniziativa con la quale il Comune di Riccione sembrava avesse determinato di ”scendere” dal TRC, prendano atto di quanto è stato oggi deciso nella riunione del Comitato provinciale di coordinamento sul TRC e rassegnino le loro irrevocabili ed immediate dimissioni. Dichiarare come fa il Nazareno nella sua nota diffusa a margine della riunione, che sono state “riconosciute le ragioni di quanto contenuto nei verbali e negli atti adottati da questa Amministrazione comunale riguardo alla sostenibilità economica tanto della realizzazione dell’opera quanto della sua futura gestione” è una evidente manipolazione del reale portato delle decisioni assunte che merita da parte loro una forte e chiara presa di distanza. Infatti, a leggere tra le righe della scarna sua dichiarazione si evince che nulla è cambiato nel concreto. Il comitato ha semplicemente preso atto della decisione del Comune di Riccione di limitare il suo impegno alla somma di euro 6.278.000, già vincolata al finanziamento dell’opera e in parte già versata alla Agenzia di Mobilità di Rimini, per la sola costruzione dell’opera. Rigettando tra l’altro in toto la richiesta avanzata dal Nazareno di non adempiere al completo versamento della parte mancante dell’impegno assunto. Così come non sono state accolte e perentoriamente rigettate tutte le modifiche del tracciato che il Nazareno aveva posto come “condizione sine-qua-non” per dare l’assenso alla realizzazione dell’opera e che erano stati oggetto della Delibera di indirizzo approvata dal Consiglio Comunale quell’indimenticabile 4 agosto 2011. Modifiche che come si ricorderà intervenivano per in parte ridurre il devastante impatto ambientale che il TRC comporterà nel suo tratto riccionese. Non è stata per nulla accolta, perché oltremodo e come al solito rinviata, nemmeno la richiesta che il Comune di Riccione aveva perentoriamente avanzato in relazione alla decisione di rivedere l’accordo di programma nella sua parte che regola la compartecipazione dei costi di gestione del servizio, che come era emerso dalle indicazioni che sostenevano il parere dell’avv.Passalacqua, da soli mettono a gravissimo rischio di sostenibilità futura l’intero bilancio comunale, già oberato come si sa da pesantissimi impegni a medio e lungo termine, per oltre 84 milioni di euro. E’ stato nella vera sostanza un nulla di fatto, che ha smascherato il penoso tentativo di arginare la perdita di consenso che l’amministrazione del Nazareno e la fallimentare gestione del Pd hanno registrato in questi loro anni di insensato governo della città. Sono convinto che molti tra i consiglieri comunali che avevano promosso l’intenzione di fermare il TRC, abbiano agito in buona fede, riconoscendo, anche se dopo molte esitazioni, che è un’opera inutile, costosa e drammaticamente insostenibile. Non resta a loro altro che prendere atto che la Veronica del Nazareno non solo è stata ed è l’ennesima furbata di un incantatore di serpenti che li ha di nuovo esposti ad una irrimediabile figuraccia, ma che irrimedialmente regalerà a Riccione un’opera da ogni suo punto di vista ancora più devastante. 
alberto nardelli